Martina Caironi: «Parigi la chiusura di un cerchio»
PARALIMPIADI. Dopo l’oro di Parigi ora frena: «L’attività di alto livello sta diventando usurante. Sul ritiro deciderò entro fine anno».
PARALIMPIADI. Dopo l’oro di Parigi ora frena: «L’attività di alto livello sta diventando usurante. Sul ritiro deciderò entro fine anno».
ASPETTANDO IL 28 AGOSTO. La 34enne sarà di scena nel lungo e nei 100, «Il colore delle medaglie? Preferisco non parlarne. L’obiettivo è essere la migliore versione di me stessa».
LA VITTORIA. Due giorni dopo l’amaro (per lei…) secondo posto nei 100 metri, la 33enne wonder woman dello sport bergamasco (e italiano) trasforma la delusione in rabbia, prendendosi il titolo mondiale di salto in lungo categoria T63 e T61 accorpate (amputate mono e bilaterali sopra al ginocchio).
La campionessa bergamasca al suo esordio nella Paralimpiadi è seconda dietro a un’immensa Vanessa Low che batte per tre volte il record del mondo.
«Devo battere Sabatini e riprendermi il record del mondo. Londra 2012 l’incoscienza, Rio 2016 la conferma, Tokyo spero la maturità».
Anche Martina Caironi è umana. Mille giorni dopo l’ultima volta (non succedeva dai Mondiali di Christchurch, in Nuova Zelanda, correva l’anno 2011), la donna bionica dello sport bergamasco non s’impone una competizione con titoli in palio.