Rosario Tilotta era stato recuperato lo scorso settembre dai fondali in zona Pontèl. Nessun parente si è manifestato. Resta il dubbio sulla competenza dei Comuni per le esequie.
Gli esiti di un anno di immersioni dei sub dell’Arma, dopo il ritrovamento del cadavere a Tavernola. Le bombe già recuperate e fatte brillare. Individuate circa 40 vetture e un «palazzo» di 12 piani di scarti plastici.
Si tratta di un uomo di 86 anni di Bergamo. Il cadavere recuperato nella mattina di venerdì 1 novembre a Iseo, nelle acque del lago.
I carabinieri che indagano sul ritrovamento di un cadavere in una Ford Fiesta recuperata nel lago a Tavernola hanno sentito Elva Kurti, moglie di Rosario Tilotta: «Non ho nulla da nascondere» ha detto.
Il corpo, per effetti chimici, si è come «pietrificato»: complicato il prelievo del Dna. Tutte le ipotesi ancora aperte.
L’esame autoptico è stato eseguito dalla dottoressa Cristina Cattaneo, la stessa che venne incaricata dell’autopsia di Yara Gambirasio.
«Elva sono io. Sono la moglie di Rosario. Sono in Montenegro». Una telefonata, forse una luce nel giallo del giallo di Tavernola. Un tassello importante la moglie di Rosario Tilotta, l’uomo che si presuppone giaccia riverso dal 2004 sul sedile anteriore della sua Ford Fiesta rinvenuta a 80 metri di profondità e a 20 di distanza dalla riva del lago, località Pontèl.
Il fratello di Rosario Tilotta, Diego, vive a Cavernago. «Spendeva più di quanto guadagnava e ci aveva esclusi dalla sua vita».
