Un anno di Covid a Bergamo: 22.121 contagi, 201 decessi
IL BILANCIO. I dati ufficiali, pesa però l’incognita dei casi sommersi. Buzzetti: «Ma il virus non è una questione superata».
IL BILANCIO. I dati ufficiali, pesa però l’incognita dei casi sommersi. Buzzetti: «Ma il virus non è una questione superata».
I dati Istat . Rispetto alla media del periodo 2015-2019 in provincia si registra un eccesso di mortalità del 14,2%. Buzzetti: «Tuttora in Italia 200 vittime alla settimana».
Coronavirus. La diffusione di Omicron alla base del boom dei contagi: 245mila contro i 44mila del 2021. Ma il tasso di letalità è sceso dallo 0,91% allo 0,32%. L’epidemiologo Buzzetti: «Continuare con le vaccinazioni».
In Bergamasca si è arrivati a 600 positivi
ogni 100mila abitanti, sotto la media regionale
L’epidemiologo Buzzetti: il picco è stato raggiunto
Il dato Stanno aumentando le positività dopo una precedente guarigione. Buzzetti: «Il virus muta ed è per questo che ci si reinfetta».
Il confronto L’incidenza odierna nettamente superiore. Rianimazioni lombarde, 47 i pazienti: 12 mesi fa 836. Buzzetti: «Effetto vaccini e variante meno violenta».
Roberto Buzzetti, direttore dell’Ufficio epidemiologico dell’Asl di Bergamo: «Un anno fa nessuno era vaccinato. Se uno studente si contagiava, era più facile che potesse contagiare poi i genitori o i nonni».
T ra prime e seconde dosi, il traguardo è stato raggiunto in provincia a sei mesi esatti dal V-Day. Buzzetti: «Al momento lo scenario locale sembra tenere».
Le riaperture non hanno rallentato la discesa. Buzzetti: «Calo lineare grazie ai vaccini, alla primavera e alle attività all’aria aperta».
È un esercizio teorico, ma con un impatto anche concreto. Quanto manca all’agognata immunità di gregge in Bergamasca? E quando ci si arriverà, a questo traguardo? Si risponde più facilmente alla prima domanda: siamo quasi a metà strada.
È il conto drammatico dall’inizio della seconda ondata. Il trend non accenna a calare: a febbraio già 30 decessi. Domenica tre i morti
Nell’ultima settimana la media mobile dei contagi quotidiani è aumentata del 60 per cento. Buzzetti, esperto di statistica medica: «Abbiamo visto in queste ultime settimane una fase di stallo, ora arrivano da alcuni territori segnali di rialzo».
È stato cronologicamente un anno breve, questo 2020, perché dello scorrere del tempo, qui a Bergamo, si ricorderanno solo dieci mesi e una manciata di giorni, che gravano però come un secolo.
La frenata c’è, a Bergamo. In una seconda ondata non certo paragonabile alla prima, qui, nella terra che tra marzo e aprile ha vissuto un dramma immortalato da numeri pesantissimi, la curva sembra imboccare la traiettoria della discesa.
L’epidemiologo Buzzetti: «Un lento ma costante miglioramento. Prudenza, non possiamo cantare vittoria»
Da tempo l’Ordine dei medici di Bergamo, e i medici di medicina generale stanno lanciando l’allerta: la realtà dei malati Covid è ben diversa e superiore ai monitoraggi ufficiali, in particolare i numeri che riguardano pazienti assistiti a domicilio.