Pecco e Jannik, due modi diversi di essere grandi
L’ANALISI. Strana domenica, quella in cui la Serie A lascia la scena a una Nazionale che innesta la retromarcia facendo riaffiorare fantasmi europei.
L’ANALISI. Strana domenica, quella in cui la Serie A lascia la scena a una Nazionale che innesta la retromarcia facendo riaffiorare fantasmi europei.
L’ANALISI. Maledetta sosta, che spezza il ritmo a un’Atalanta lanciatissima: sei vittorie nelle sette gare giocate dall’ultima interruzione per le nazionali. Cinque su cinque in campionato, sei di fila da inizio ottobre.
IL COMMENTO. L’Atalanta ha dimezzato il distacco (da -6 a -3), portandosi al terzo posto a due lunghezze da un’Inter che solo grazie al Var ha evitato una mezza figuraccia contro il Venezia ultimo in classifica.
L’ANALISI. I giochi sono fatti, i giurati hanno votato. E quella di stasera a Parigi sarà soltanto una sfarzosa passerella. Eppure immaginiamo, solo per un attimo, che per assegnare definitivamente i Palloni d’Oro 2024 i candidati debbano presentare un biglietto da visita.
SPORT. E adesso diciamo pure che è stato facile. Il 2-0 con il quale l’Atalanta ha regolato il fanalino Venezia è vittoria da squadra non solo di qualità (cosa che si sapeva), ma matura e consapevole della propria forza.
L’ANALISI. Nella settimana dell’addio al tennis di Rafa Nadal, il successo di Jannik Sinner nella finale del Master 1000 di Shanghai su Nole Djokovic – sotto gli occhi di Roger Federer e Carlos Alcaraz – ha il sapore di un passaggio di consegne generazionale.