Si parla tanto del valore educativo dell’annoiarsi, ma la verità è che la noia – nostra e dei nostri figli - ci fa sentire colpevoli. Disintossicarci da un mondo che ci vuole sempre produttivi o intrattenuti è un atto sovversivo, e non semplice da portare avanti.
Da un lato c’è il mondo che vorremmo, dove cooperiamo tutti per il bene comune e nessuno viene lasciato indietro. Dall’altro il mondo com’è: ferocemente competitivo e privo di grosse bussole morali, dove i nostri figli devono essere salvati, spesso a scapito di qualcun altro. A cosa deve tendere la nostra educazione?
In vendita con «L’Eco». Il libro di Silvia Pascale e Orlando Materassi racconta dei 650mila italiani che si rifiutarono di passare nella Rsi. Il racconto dal lager di un soldato: «Chi sono gli amici e i nemici? Ora sono il numero 137.260».
Cosa succederebbe se oltre ad affidarci a pedagogisti, educatori e psicologi chiedessimo aiuto agli scrittori per capire come educare un figlio? I risultati potrebbero essere sorprendenti. Forse non ne ricaveremmo grossi consigli pratici, ma una visione più alta di quello che è il nostro ruolo sicuramente sì
È il libro del mese di maggio dei gruppi di lettura della Biblioteca di Albino. Vincitore del Premio Strega nel 1963, un classico della memorialistica in cui le storie e il gergo di famiglia diventano letteratura
