Disastro ferroviario, la difesa di Rfi «Giunti non sostituiti per tempo»
IN TRIBUNALE. Martedì 3 dicembre l’udienza a Milano con l’arringa degli avvocati dell’ex amministratore delegato Maurizio Gentile. La prossima udienza sarà il 28 gennaio.
IN TRIBUNALE. Martedì 3 dicembre l’udienza a Milano con l’arringa degli avvocati dell’ex amministratore delegato Maurizio Gentile. La prossima udienza sarà il 28 gennaio.
IN TRIBUNALE. Gli operai manutentori avrebbero potuto evitare il disastro ferroviario di Pioltello, nel Milanese, dove il 25 gennaio del 2018 morirono tre persone e altre 200 rimasero ferite. Da parte loro, però, ci sarebbe stata un’attività «deviata, elusiva».
LA TRAGEDIA. Morirono anche due bergamasche. I pm: «I vertici non percepivano gli ammaloramenti come pericolo. Multa da 900mila euro per la società». Invocate 3 assoluzioni.
IL PROCESSO. Mercoledì 19 giugno la prima parte della requisitoria nel procedimento che vede imputate otto persone: «Gli spazi per la manutenzione furono compressi».
IL DISASTRO. Rfi, tramite due consulenti, ha ipotizzato l’inidoneità dei freni delle carrozze. L’ipotesi era già stata scartata dai giudici, tanto che Trenord è uscita dal processo a tutti gli effetti.
IL PROCESSO. Il deragliamento del regionale causò tre vittime. Per l’accusa provocato da una lunga serie di omissioni, ma per i consulenti della difesa gli operai di Treviglio non avrebbero sollecitato l’intervento sui canali aziendali.
LA TESTIMONIANZA. l’Ex manager di Rfi, Gentile: «La manutenzione non agì correttamente».
IL PROCESSO. Dagli operai testimonianze di interventi senza lo stop dei treni, come nell’incidente accaduto a Brandizzo.
In aula.Il teste, così come altri sentiti nel processo, ha riferito che il problema del giunto nel cosiddetto «punto zero», sopra il quale si ruppe una parte di rotaia causando il deragliamento, era noto ed era stato segnalato già dall’estate 2017.