Si fermano nelle dune per aiutare i rivali La Dakar premia il team bergamasco
L’incredibile avventura dei bergamaschi Giulio Verzeletti e Marino Mutti, bloccati nel deserto nella penultima tappa dopo una spettacolare rimonta.
L’incredibile avventura dei bergamaschi Giulio Verzeletti e Marino Mutti, bloccati nel deserto nella penultima tappa dopo una spettacolare rimonta.
Carrara (auto), Bellina, Minelli, Gotti e Verzeletti (camion) in Arabia Saudita. «La sabbia sarà il principale ostacolo. Obiettivo: arrivare in fondo».
Un tempo era il mal d’Africa ma da un decennio il virus si è trasformato in mal di Sud America: è la patologia di cui soffre il sessantenne Giulio Verzeletti che anche quest’anno sarà al via della Dakar, il 6 gennaio da Lima (Perù).
Come da tradizione, con il nuovo anno torna la Dakar. Il celebre rally-raid, nato a fine 1978 da un’intuizione del visionario Thierry Sabine e inizialmente chiamato Parigi-Dakar, prenderà il via per la sesta edizione consecutiva dal Sudamerica.
Alla Dakar si può andare forti a trenta come a quarant’anni, talvolta alla soglia dei cinquanta. Marino Mutti di Trescore, con i suoi 64 anni, è un caso a parte. Per nulla sazio delle 17 Dakar disputate, sarà al via da Rosario il 5 gennaio.
C’era una volta, per i reduci dalla Parigi-Dakar, il Mal d’Africa. Dal 2009 la Dakar si è trasferita in Sudamerica, ma la sensazione di astinenza mista a desiderio provata dai partecipanti al ritorno non è svanita.