Bossetti scrive al padre scomparso «Niente può colmare il mio dolore»
L’uomo è scomparso a Natale di un anno fa. La lettera affidata all’Adnkronos
L’uomo è scomparso a Natale di un anno fa. La lettera affidata all’Adnkronos
Il figlio è stato fatto entrare da un ingresso laterale e si è seduto accanto alla madre Ester.
Nella mattinata di domenica 27 dicembre Massimo Bossetti, l’artigiano di Mapello accusato dell’omicidio di Yara, è stato accompagnato alla camera ardente del padre Giovanni, morto per malattia il giorno di Natale. La sorella di Bossetti: «Speriamo che Massimo possa partecipare al funerale: del resto lo avevano già autorizzato per due volte a fargli visita quando era ricoverato in ospedale».
Era ammalato da tempo: secondo le indagini il vero padre naturale era Giuseppe Guerinoni.
Il legale: «Una famiglia unita che crede nella sua innocenza». Il cappellano del carcere, don Fausto Resmini: «Ogni giorno preghiamo insieme, è un momento richiesto da lui, e in prossimità della domenica leggiamo il Vangelo perché non può venire alla Messa».
«Massimo Bossetti - l’artigiano edile di 43 anni accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio – non è figlio di quello che da tutti, fino a lunedì, era considerato suo padre: Giovanni Bossetti». Secondo fonti romane lo avrebbe stabilito un test di paternità.
Si profila una battaglia diplomatica su un altro dna, quello di Giovanni Bossetti, il padre anagrafico di Giuseppe. Il gip Maccora sarebbe intenzionato a invitare il pm Ruggeri ad un prelievo del codice genetico. Leggi le 10 pagine speciali su L’Eco di Bergamo del 18 giugno