Morandi, pena ridotta in Appello. Ancora assolto per i soldi di Gamba
La sentenza Da 4 anni a 3 anni e 2 mesi per l’ex sindaco: effetto prescrizione. L’imputato: l’imprenditore sapeva dei movimenti. Respinto il ricorso dei pm.
La sentenza Da 4 anni a 3 anni e 2 mesi per l’ex sindaco: effetto prescrizione. L’imputato: l’imprenditore sapeva dei movimenti. Respinto il ricorso dei pm.
Da parte offesa nell’indagine sull’ex sindaco di Valbondione Benvenuto Morandi a indagato in un’inchiesta della Guardia di finanza di Sassari.
L’imprenditore Gianfranco Gamba è stato ascoltato nel processo che vede imputato Benvenuto Morandi, ex direttore di banca Fiorano al Serio, accusato di furto, truffa e falso. Decine di milioni sparite dai conti dei clienti.
Il mistero della bomba scoppiata in casa dell’imprenditore Gianfranco Gamba a Gazzaniga il 21 gennaio scorso potrebbe essere a una svolta.Gli inquirenti sono riusciti a isolare sui residui della bomba a mano esplosa nel giardino della villa tracce di materiale genetico.
Ha urtato con il ragno del tir le bacchette di ferro che erano già scoperte sul ponte di Cene. Avrebbe strappato così la parte del cavalcavia che era già stata danneggiata nell’incidente precedente.
Il ponte è stato completamente demolito e la strada è tornata percorribile. Disagi risolti per gli automobilisti della Valle Seriana che da giovedì sera hanno subìto problemi alla viabilità a causa di un tir che ha urtato il ponte che collega Cene a Gazzaniga passando sopra la strada provinciale 35.
Un unico filone legherebbe i due attentati nel giardino della villa di Gianfranco Gamba a Gazzaniga, quello del 21 gennaio e quello del 27 maggio, e l’incendio al suo chalet sul monte Bue a Cene del 7 novembre scorso.
Ancora una bomba scoppiata a Gazzaniga nella villa di Gianfranco Gamba, l’imprenditore che è legato al caso Morandi perché lamenta un ammanco di oltre 10 milioni. Martedì 27 maggio un ordigno è stato lanciato nel cortile della sua villa, ma non c’è stato nessun ferito. Gamba non era in casa.
Comparirà lunedì 12 maggio davanti al gip Alberto Viti per l’interrogatorio di garanzia Benvenuto Morandi, agli arresti domiciliari da venerdì scorso con le accuse di furto aggravato, falso e truffa aggravata. A Valbondione e Lizzola crolla il turismo.
La fiducia nei confronti di Morandi «era divenuta tale -che i clienti si disinteressavano completamente dei loro risparmi, convinti della sua massima affidabilità». Così Morandi sarebbe riuscito a movimentare indisturbato ingenti somme di denaro.
E venne il giorno dell’arresto per Benvenuto Morandi, l’ex direttore della filiale Private dell’Intesa San Paolo di Fiorano al Serio (ed ex sindaco di Valbondione) accusato di aver sottratto milioni di euro dai conti dei suoi clienti.
Benvenuto Morandi, già direttore della Banca Intesa San Paolo, di Fiorano al Serio e già sindaco del comune Valbondione è stato arrestato questa mattina dai carabinieri di Clusone, assieme agli agenti della Guardia di finanza di Bergamo.
Le condizioni per poter continuare non ci sono più, pertanto la «Stl - Sviluppo Turistico Lizzola SpA» è costretta a chiudere la propria attività. Lo scarno comunicato al termine dell’assemblea dei soci, mette la parola «fine» sulla vicenda.
Svolta nell’inchiesta che vede indagato l’ex direttore della filiale Private della Intesa Sanpaolo di Fiorano (ed ex sindaco di Valbondione) Benvenuto Morandi: da appropriazione indebita si è passati a contestazioni più pesanti, quali il furto e la truffa.
«L’assemblea dei soci della Sviluppo Turistico Lizzola S.p.A., riunitasi in data 8 marzo, comunica che sino al termine della stagione invernale la stazione sciistica sarà aperta regolarmente solo nei week end».
Doveva essere il giorno dell’addio. Ma a Lizzola le sorprese non finiscono mai e una notizia nata all’alba si ribalta dopo poche ore: la stagione dello sci va avanti. Con un ma: per quindici giorni. Questa almeno la versione ufficiale.
«Non so se arriviamo a sabato». Le parole suonano come un tuono, gravi e rassegnate. Nella frazione sopra Valbondione si scia e ci si crede ancora, ma chi ha sott’occhio i conti comincia a perdere la speranza.
«Siamo stanchi di aspettare. Alla banca Intesa Sanpaolo ora chiediamo delle risposte: vogliamo essere risarciti per i soldi spariti dai nostri conti». A parlare sono alcuni dei clienti della filiale Private di Fiorano, che risultano fra le presunte vittime di Morandi.