«Truffata sulle opere d’arte. Così mi sparirono 100 milioni»
IL CASO. La cognata dell’ex sindaco Gori parte civile al processo a carico del manager Cerea: «Mi fidavo di lui». La difesa punta sulla pista svizzera.
IL CASO. La cognata dell’ex sindaco Gori parte civile al processo a carico del manager Cerea: «Mi fidavo di lui». La difesa punta sulla pista svizzera.
Il manager 59enne di Bergamo, che possiede una delle quattro copie del «Bacio» di Hayez condannato a tre anni di carcere per false dichiarazioni nella voluntary disclosure.
Le richieste degli avvocati difensori nel processo al manager Gianfranco Cerea, accusato di false dichiarazioni nella voluntary disclosure relativa al periodo 2009-2013. «È un collezionista e non un mercante. Prova ne sia che all’estero dal 2009 al 2013 ha venduto tre opere d’arte e ne ha acquistate 325».
Con la Voluntary disclosure aveva dichiarato al fisco di essere un collezionista di opere d’arte, per l’accusa, invece, Gianfranco Cerea, manager bergamasco di 58 anni, era un commerciante.
L’ultima tranche, che fino a martedì risultava «congelata», è stata restituita in virtù di una decisione della Cassazione, per un totale di 26 milioni di euro.