«Per nostro figlio ucciso pochi soldi, ma li doniamo»
OSIO SOTTO. I genitori di Puppo: dall’omicida di Roberto solo 60 euro al mese. I legali di Bertola (in carcere): «Per lui si tratta di una somma significativa».
OSIO SOTTO. I genitori di Puppo: dall’omicida di Roberto solo 60 euro al mese. I legali di Bertola (in carcere): «Per lui si tratta di una somma significativa».
Mercoledì pomeriggio i carabinieri della Compagnia di Treviglio hanno arrestato su ordine di carcerazione emesso dal procuratore Walter Mapelli, Fabio Bertola, 49enne residente a Verdellino, il tutto dopo la sentenza della Corte di Cassazione del 20 marzo.
È stato confermato l’ergastolo nei confronti di Fabio Bertola, condannato anche in appello per l’omicidio di Roberto Puppo, l’imprenditore di Osio Sotto ucciso nel 2010 in Brasile dove si era recato dietro la promessa di un lavoro remunerativo.
Nel processo di appello per l’omicidio di Roberto Puppo, avvenuto in Brasile nel 2010, il Procuratore ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado per Fabio Bertola.
In collegamento dal Brasile l’ex amante accusa l’imputato Fabio Bertola, poi però entra in crisi e non risponde alle domande degli inquirenti.
Crudezza, vigliaccheria, freddezza: sono i termini pesantissimi che si leggono nella motivazione della sentenza di condanna all’ergastolo di Fabio Bertola, dichiarato colpevole di «aver cagionato la morte di Roberto Puppo», avvenuta in Brasile nel 2010.
La sentenza è arrivata nel tardo pomeriggio di venerdì 6 marzo. La Corte d’assise ha accolto le richieste del Pm.
Fabio Bertola è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Roberto Puppo, l’imprenditore di Osio Sotto ucciso nel 2010 in Brasile dove si era recato dietro la promessa di un lavoro remunerativo. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’Assise presieduta …
Per l’omicidio Puppo, che vede imputato come mandante l’architetto-immobiliarista Fabio Bertola, la sentenza è attesa non prima delle 18 di venerdì 6 marzo. Arriverà dunque in serata.
Ultime e decisive battute del processo a carico di Fabio Bertola, accusato di essere il mandante dell’omicidio di Roberto Puppo, ammazzato in Brasile nel 2010.
Continua il processo per il caso di Roberto Puppo, l’operaio di Osio Sotto assassinato nel 2010. Fabio Bertola, ritenuto il mandante del delitto, ha risposto alle domande del pm anche su Michele Maggiore, un altro bergamasco sparito in Brasile in circostanze poco chiare.
Pressioni per riscuotere polizze? «Non ne ho mai fatte». Utilizzo di linguaggi criptici per nascondere le intenzioni? «Mi è stato chiesto, a me non interessava».
Nell’udienza in corte d’Assise per il processo che vede imputato Fabio Bertola, immobiliarista 45enne di Verdellino, accusato di essere il mandante dell’assassinio di Roberto Puppo, ucciso nel 2010 in Brasile, si è presentato a deporre Alberto Mascheretti che aveva patteggiato per favoreggiamento.
Il pm Carmen Pugliese ha chiuso l’inchiesta per sequestro di persona che vede indagati gli immobiliaristi Fabio Bertola, 45 anni, di Verdellino, e Alberto Mascheretti, 43, di Sorisole, secondo l’accusa coinvolti, a vario titolo, nella morte di Roberto Puppo.
Il Tribunale di Bergamo ha chiesto di interrogare cinque brasiliani, arrestati in Brasile nell’ambito dell’inchiesta per l’omicidio del bergamasco Roberto Puppo. L’interrogatorio potrà avvenire in Italia, oppure in videoconferenza, o tramite giudici brasiliani che trasmettano poi gli atti a Bergamo.
Nuovi interrogatori in merito all’omicidio di Roberto Puppo, il bergamasco ucciso in Brasile. In aula sono stati sentiti i testimoni dell’accusa e, in particolare, una donna di Levate. Il suo racconto. «Mi disse: “Se mi trovano in giro mi ammazzano”».
Colpo di scena al processo contro Fabio Bertola l’immobiliarista di Verdellino a processo con l’accusa di essere il mandante del l’omicidio di Roberto Puppo avvenuto il 24 novembre 2010 in Brasile.
Stando alla ricostruzione dei carabineri, che hanno testimoniato in aula di fronte alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Antonella Bertoja, la chiave dell’omicidio di Roberto Puppo sta in un valzer di schede telefoniche, passate di mano in mano fra i protagonisti della vicenda.