Un padre umiliato in pasto alla rete
Le parole lette da una cinquina di pagine, la voce rotta dall’emozione e dal dolore sullo sfondo di un ufficio in disuso, spoglio di arredi. Una scenografia triste, come il volto di chi parla, Antonio Di Maio, che chiede scusa per gli errori commessi: lavoro nero nell’azienda di famiglia e piccoli reati ambientali in un terreno di proprietà. Il «mea culpa» è andato in scena su un profilo Facebook…