Dopo la lite diede fuoco al compagno: fu tentato omicidio, 6 anni e 4 mesi
NEMBRO. I fatti il 2 febbraio, la difesa della 38enne aveva chiesto di derubricare il reato in lesioni: ustioni sul 25% del corpo
NEMBRO. I fatti il 2 febbraio, la difesa della 38enne aveva chiesto di derubricare il reato in lesioni: ustioni sul 25% del corpo
La Lia fuori dalla gara per ospitare 50 richiedenti asilo: non avrebbe pagato l’Iva dal 2015 al 2017. «Noi truffati».
Lo annuncia il sindaco Benedetto Maria Bonomo. Erano stati rubati nella notte tra lunedì e martedì.
Si è accorta la bidella alle sette, quando ha aperto la scuola primaria di Colere. Qualcuno era entrato nella notte e aveva rubato i tre pc portatili utilizzati dai bambini, una quindicina di scolari che al suono della campanella hanno ricevuto l’amara notizia.
Il sindaco Bonomo: «Qui si è sempre potuto fare le leggi che si volevano e anche io stesso, che sono un patriota convinto, rimango affascinato da questa situazione».
Parla il legale di Corrado Fumagalli, presentatore televisivo coinvolto nella vicenda.
«Abbiamo 700 mila euro di debiti, ma dal prossimo anno dovremmo tornare alla normalità». Sforato il Patto di stabilità, l’ente non ha potuto partecipare a bandi pubblici e ha ridotto gli aiuti alle associazioni.
Martedì il carpentiere di Mapello in carcere perché accusato dell’omicidio di Yara compie 44 anni.«Caro Massimo non potendo essere lì con te domani, io, mamma e papà volevamo con te stringerci in un abbraccio caldo, figlio di un amore profondo che abbiamo verso di te. Tanti tanti auguri Massimo, ti siamo e ti saremo sempre vicini».
Ester Arzuffi, madre di Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore bergamasco arrestato per l’omicidio di Yara Gambirasio andrà nei prossimo giorni a trovare il figlio, detenuto dal 16 giugno scorso nel carcere di Bergamo. Lo ha spiegato il legale vicino alla famiglia di Bossetti, Benedetto Maria Bonomo
«Presto la madre dirà la sua verità» spiega l’avvocato Bonomo. E la gemella Laura Letizia si dice sicura dell’innocenza del Bossetti: «Non farebbe del male a nessuno». Posta sotto sequestro l’abitazione a Mapello dopo una nuova perquisizione.
Scene strazianti, una chiesa gremitissima e un corteo funebre in un silenzio quasi irreale verso il cimitero di Cerro di Bottanuco. Almeno 500 persone hanno preso parte nel pomeriggio di venerdì 11 aprile ai funerali di Domenico Magrì e di sua moglie Maria Artale.
Lettera aperta dei figli dei coniugi Magrì. «Papà, non condividiamo né giustifichiamo il tuo gesto. Mamma, papà, ci mancate: vi amiamo immensamente». Venerdì 11 aprile alle 15 i funerali nella chiesa di Cerro di Bottanuco
Lunedì mattina all’Istituto di medicina legale di Milano, in piazzale Gorini, saranno eseguite le autopsie sulle salme di Domenico Magrì, di sua moglie Maria Artale e del suo socio Carmelo Orifici.
Trenta milioni di euro. A tanto ammontava il valore delle quote di una vita di lavoro che Domenico Magrì voleva però ora liquidare al socio Carmelo Orifici perché aveva ormai superato gli ottant’anni e voleva soltanto stare accanto alla moglie.
Saranno effettuate all’obitorio di MIlano le perizie sui corpi di Domenico Magrì, di sua moglie Anna e del socio in affari Carmelo Orifici. I figli di Magrì: «Non eravamo a conoscenza dei problemi lavorativi di nostro padre».
«Non solo non vi era alcuna difficoltà economica nella sua azienda, di cui nessuno dei figli faceva parte, ma nemmeno, in alcun modo, vi erano stati segnali di squilibrio». Lo dichiara il legale della famiglia Magrì, l’avvocato Benedetto Maria Bonomo.