Myanmar, l’ombra di Cina e Russia
Camminare sul filo è un esercizio pericoloso e non riesce a tutti. A quanto pare, nemmeno a un personaggio abile e coraggioso come Aung San Suu Kyi, che dalle carceri del Myanmar è entrata e uscita per decenni, pagando un prezzo altissimo nella sua battaglia per la democrazia. Da quando, nel 2012 (l’anno in cui potè anche ritirare il Premio Nobel per la Pace assegnatole nel 1991), riuscì a tornar…