L’America è nemica anche di se stessa
MONDO. Donald Trump ci aveva abituato al caos calcolato e al metodo del disordine ma un voltafaccia così – che ha il sapore della resa – non si era mai visto.
MONDO. Donald Trump ci aveva abituato al caos calcolato e al metodo del disordine ma un voltafaccia così – che ha il sapore della resa – non si era mai visto.
MONDO. La tragedia di Gaza sarebbe dovuta finire prima del suo insediamento altrimenti sarebbe stato «scatenato l’inferno»; quella russo-ucraina avrebbe trovato una soluzione «in ventiquattr’ore»; il nodo del programma nucleare iraniano si sarebbe sciolto una volta per tutte.
MONDO. Per capire in che direzione muove la nostra economia, per analizzarne gli attuali punti deboli e ipotizzare auspicabili correzioni di rotta, può essere utile tentare di assumere per un momento la prospettiva di un investitore.
MONDO. «È una guerra contro l’Europa» non è solo una guerra, quella di Putin, contro l’integrità territoriale dell’Ucraina.
MONDO. Lotta alla burocrazia, crociata contro i migranti illegali, superamento di ogni censura.
MONDO. Il «ciclone» Trump continua ad imperversare sugli scenari internazionali, ma sta lentamente perdendo forza. Dopo un primo momento di sorpresa, alleati, simpatizzanti e concorrenti hanno iniziato a rispondere con contromisure economiche, dichiarazioni politiche e levate di scudi. Sulla stampa e nelle stanze dei «bottoni» non sono mancate le battute di spirito.
MONDO. Ma quella dichiarata da Donald Trump è davvero la più stupida guerra commerciale della storia del mondo, come scrive il Wall Street Journal? È difficile individuare vantaggi in questa politica commerciale tanto scriteriata, che impone dazi sui prodotti di Paesi amici come Messico, Canada o gli Stati membri dell’Unione europea, come annunciato.
MONDO. Sarà che di tensioni internazionali abbiamo fatto il pieno, che i problemi economici non mancano e che tutti gli sguardi oggi rimbalzano tra Washington, Kiev e Mosca, ma tutti abbiamo fatto più o meno finta di non ricordare che giusto cinque anni fa, giorno più giorno meno, la Gran Bretagna salutava l’Europa e imboccava la via della Brexit.