Ucraina, la strada per la pace nel 2025
MONDO. Il presidente Volodymyr Zelensky nel novembre scorso ha dichiarato che «bisogna fare di tutto per porre fine alla guerra nel 2025 attraverso la via diplomatica» ma partendo da «un’Ucraina forte».
MONDO. Il presidente Volodymyr Zelensky nel novembre scorso ha dichiarato che «bisogna fare di tutto per porre fine alla guerra nel 2025 attraverso la via diplomatica» ma partendo da «un’Ucraina forte».
IL COMMENTO. Il vento sardo continua a spirare - nonostante che i conteggi finali attribuiscano alla vincente Todde un margine ancor più ridotto sullo sconfitto Truzzu - e il centrosinistra spera che anche in Abruzzo si possa travolgere la maggioranza di centrodestra.
LA STORIA. Il 27enne scappò nel 2015 dal confine con l’Afghanistan: 5mila km a piedi e in bus. «Non volevo combattere una guerra ingiusta». Lavora da McDonald’s.
Italia. Lotta dura senza paura alle accise. Sforbiciare senza pietà. Purché si stia all’opposizione.
Guerra Zelensky: «L’Ucraina si rende conto che non è nella Nato. Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci, e dobbiamo riconoscerlo».
La fuga dei diplomatici, l’assalto agli aerei in partenza, gli spari, i volti disperati, i morti. Le immagini in arrivo da Kabul sono terrificanti. Ma sono anche vere? Descrivono compiutamente la realtà dell’Afghanistan? Se rispondiamo sì, allora dobbiamo ammettere che, come Paesi occidentali, abbiamo fatto una guerra inutile nel 2001, abbiamo speso somme incredibili (l’Italia 8 miliardi di euro,…
Gli analisti più avveduti e aderenti alla realtà lo avevano previsto: il ritiro precipitoso delle forze Nato voluto dagli Stati Uniti dell’era presidenziale di Donald Trump e accelerato dal successore Joe Biden, avrebbe consegnato il Paese all’ennesimo conflitto. Troppa disparità fra l’esercito governativo e la furia ideologica e militare dei Talebani (il nome significa «gli studenti di teologia»…
Il ritiro occidentale dall’Afghanistan è il regalo avvelenato di Joe Biden a Russia e Cina. Dopo un ventennio, da quel tragico 11 settembre che rivoluzionò le priorità dell’agenda internazionale, gli Stati Uniti modificano uno dei principali vettori della loro politica estera, ridimensionando il pericolo del terrorismo radicale. Allo stesso tempo la Casa Bianca non vede più ragione di continuare …