Agente della Polizia locale fuori servizio sventa borseggio al supermercato
BERGAMO. È successo in città a Campagnola, l’uomo si è accorto che una donna stava cercando di derubare un cliente. La 33enne è stata arrestata.
BERGAMO. È successo in città a Campagnola, l’uomo si è accorto che una donna stava cercando di derubare un cliente. La 33enne è stata arrestata.
La decisione del giudice. L’accusa: peculato e truffa. I legali: appropriazione indebita ma manca la querela. Altri due a giudizio e uno condannato.
L’episodio . Il proprietario lo aveva fatto accarezzare a un giovane, che si è poi allontanato con l’animaletto. Denuncia alla polizia locale.
L’inchiesta. Si tratta di Fabio Molinari, finito agli arresti domiciliari a seguito di un’indagine della Guardia di Finanza valtellinese.
In Tribunale Stefano Ambrosini, 60 anni, ragioniere commercialista di Torre Boldone accusato di peculato, falso e autoriciclaggio, mercoledì 23 febbraio 2022 è stato condannato in rito abbreviato a 6 anni e 4 mesi.
L’ex dg dell’azienda sanitaria Bolognini di Seriate era accusato di aver costretto un concorrente a non ricorrere per un concorso.
Finirà a processo il prossimo mese di giugno Loredana Zenca, l’ex ragioniera del Comune di Stezzano accusata di aver dirottato soldi dal conto corrente dell’amministrazione comunale, con una serie di bonifici sospetti stimati in circa 900 mila euro.
Avrebbero omesso di notificare centinaia di contravvenzioni elevate con il sistema tutor lungo l’autostrada Milano-Bergamo, falsificando la banca dati. Con questa accusa sono stati arrestati il comandante della polizia stradale di Como, Patrizio Compostella, il suo vice e tre poliziotti.
Nel novembre 2013 il comandante della polizia locale di Stezzano, Kenrick Kavanagh, fu iscritto sul registro degli indagati nell’indagine sul caso Loredana Zenca,finita in carcere con l’accusa di peculato. È ancora un dipendente del Comune, stipendiato dunque con soldi pubblici.
Da una parte i pranzi e le cene degli assessori, dall’altra i pasti quasi sempre in buoni ristoranti dei consiglieri e tutto, rigorosamente, coi soldi pubblici. Per i primi, però, quelle spese non si sono trasformate in reato perché erano previste nei budget stanziati dagli assessorati.
Avrebbe sottratto dai conti correnti di una serie di condomini che lui stesso amministrava cifre di tutto rispetto, invece di utilizzarle per i pagamenti di bollette e forniture: per questo motivo è stato condannato un amministratore di condomini, 63 anni di Morengo.