Giovedì 15 gennaio 2009. Il mondo è testimone del "Miracolo sull'Hudson". A causa di un impatto con uccelli, pochi minuti dopo il decollo il volo US Airways 1549 subisce, infatti, un gravissimo danno a entrambi i motori. La catastrofe pare inevitabile. Il capitano Chesley Sullenberger, soprannominato "Sully" per salvare la vita dei 155 passeggeri a bordo corre un grosso rischio effettuando un atterraggio d'emergenza sulle gelide acque del fiume Hudson. Un'impresa impossibile, eppure Sullenberger centra l'obiettivo. Nessuna vittima. La tragedia è scampata. Immediatamente Sully viene dipinto e accolto come un eroe dall'opinione pubblica e dai media. Un'azione memorabile e senza precedenti. Ciononostante le autorità avviano delle indagini che minacciano di distruggere la reputazione e la carriera del capitano. Un atterraggio straziante, vissuto dalle prospettive di Sullenberger, del suo co-pilota Jeff Stiles e da quelle dei passeggeri del volo e degli assistenti da un'inchiesta sorprendente. Una ricostruzione decisamente convincente e coinvolgente. Il quattro volte premio Oscar Clint Eastwood, il cui "American Sniper" nel 2015 ha guadagnato sei nomination agli Oscar e il Premio per il Miglior montaggio sonoro, ora torna in cabina di regia per dirigere "Sully", film ispirato, come raramente accade, a una notizia buona, forse la migliore circolata a New York negli ultimi anni, e al libro "Highest Duty: My Search for What Really Matters" di Chesley Sullenberger e Jeffrey Zaslow, adattato per il grande schermo da Todd Komarnicki ("Perfect Stranger" 2007). Protagonista il due vita premio Oscar, qui più che mai asciutto ed efficace, Tom Hanks, in sala nel 2016 anche con "Inferno", che per la prima volta viene diretto da Eastwood. Al fianco di Hanks vi sono poi Aaron Eckhart (in sala nel 2016 con "Attacco al potere 2"), e Laura Linney, vista in sala nel 2016 in "Tartarughe Ninja - Fuori dall'ombra" e "Animali notturni".