Tassi, taglio piccolo: servono le riforme
MONDO. Un taglio dei tassi piccolo piccolo, un quarto di punto, come tutti si aspettavano.
MONDO. Un taglio dei tassi piccolo piccolo, un quarto di punto, come tutti si aspettavano.
MONDO. È finita una settimana di altalena per le Borse mondiali e quella iniziata lunedì 12 agosto si è aperta con qualche timore.
MONDO. Il forte calo delle Borse degli ultimi giorni, che non definirei un crollo, non era inatteso ma comunque, nell’impossibilità di prevedere esattamente i tempi dei movimenti dei mercati, ha suscitato sorpresa e allarme.
ECONOMIA. Era evitabile l’aumento dei tassi di interesse deciso ieri dalla Bce? L’incremento di 0,25 punti potrebbe essere l’ultimo di questa fase di contrasto all’inflazione, ma forse era evitabile.
ITALIA. La tassazione straordinaria sui cosiddetti extraprofitti delle banche dimostra ancora una volta un assioma fondamentale dell’analisi politica: i governi di destra possono fare le cose di sinistra, e viceversa.
SCENARIO. Il 30% delle realtà lombarde ha più difficoltà ad ottenere prestiti non solo per l’aumento dei tassi ma per i paletti più rigidi legati ai rischi di insolvenza.
IL FONDO UE. La vera ragione della contrarietà del Governo alla ratifica del Mes non è il timore dei suoi effetti ma potrebbe essere l’intento di utilizzarla in chiave tattica, come moneta di scambio su altri tavoli europei.
ITALIA. Nella relazione annuale del governatore Visco ci sono i suoi ricordi e un po’ il bilancio del suo mandato. Ci sono i grandi temi dell’evoluzione globale e quelli della transizione ecologica e sociale verso una società più giusta e inclusiva. E c’è l’analisi economica e dell’assetto del sistema finanziario.
ECONOMIA. La Bce ha aumentato i tassi di interesse dello 0,25%, meno dello 0,50% che molti prevedevano, portando il costo del denaro per le banche al 4%. La presidente Lagarde ha detto che «c’è ancora della strada da fare», lasciando intendere che potrebbero esserci nuovi aumenti da qui a fine anno.
Il commento. Credit Suisse e Silicon Valley Bank sono storie molto diverse. Le accomuna il momento della scoppio della crisi, ma poco altro. Certo, due detonatori simultanei nel panorama bancario mondiale sono più che il doppio del pericolo. Tecnicamente non ci sarebbe motivo di temere alcun contagio sul sistema bancario europeo e italiano. Ma il contagio si diffonde per motivi non razionali e q…
Ottobre è stato il mese dell’educazione finanziaria, che culminerà oggi con la tradizionale Giornata mondiale del risparmio. Si sono tenute moltissime iniziative di sensibilizzazione sull’importanza di possedere almeno le nozioni di base degli strumenti di finanziamento e di investimento.
Come ampiamente atteso dai mercati e dagli osservatori, la Bce ha aumentato i tassi di interesse di riferimento di 0,75 punti percentuali. Non era altrettanto scontato che avrebbe annunciato anche una serie di aumenti nelle prossime riunioni del Consiglio direttivo, previste ogni 6 settimane, da 2 a 5 volte. Naturalmente le future decisioni saranno assunte alla luce dei dati disponibili a quel mo…
Il commento. Uno vale uno. Non è lo slogan del movimento Cinque Stelle ma, approssimativamente, il rapporto di cambio fra l’euro e il dollaro. Nei suoi ormai 23 anni di vita, perché bisogna contare dalla fissazione delle parità del 1999 e non dall’introduzione dell’euro fisico, la nostra moneta ha conosciuto alti e bassi rispetto a quella americana.
La Banca centrale europea ha adottato ieri due decisioni di grande importanza: l’aumento di mezzo punto dei tassi di interesse e la predisposizione del meccanismo di prevenzione della frammentazione dell’area euro, che sarà noto con la sigla Tpi. Definirle storiche è forse troppo, però segnano una svolta rilevante ciascuna nel suo ambito di efficacia.
È un brusco risveglio quello dei mercati finanziari. Finisce miseramente un decennio straordinario, nel senso letterale di al di fuori dell’ordinario, di tassi di interesse bassissimi o negativi e di creazione abbondantissima di base monetaria. L’inflazione si è affacciata prepotentemente sullo scenario economico e le Banche centrali, non solo quella europea, hanno finalmente reagito, forse anche…
Guerra e inflazione sono i temi che dominano le Considerazioni Finali del Governatore della Banca d’Italia in questo difficile 2022. Ma i toni di fondo non sono poi così cupi e bisogna dire che l’inflazione è un problema maggiore rispetto alla guerra, naturalmente solo sotto il profilo strettamente economico e finché si mantiene nei termini attuali. Il conflitto sta generando soprattutto maggiore…
La situazione economica è complicata. Le autorità monetarie e i governi sono di fronte a scelte molto difficili. Decenni di debito facile e due lustri di politica monetaria iperespansiva si scontrano con eventi gravi, rari e inattesi come la pandemia e una guerra alle porte di casa. Nascono così due problemi, già molto acuti di per sé: inflazione e recessione, che quando si combinano generano uno…
Loading...