Perché Kiev e l’Europa chiudono a Putin il rubinetto del gas
MONDO. Era una gallina dalle uova d’oro; un pozzo di ricchezze senza fondo; un abbraccio geopolitico con vantaggi comuni incommensurabili.
MONDO. Era una gallina dalle uova d’oro; un pozzo di ricchezze senza fondo; un abbraccio geopolitico con vantaggi comuni incommensurabili.
MONDO. Salti mortali dialettici di Vladimir Putin.
MONDO. Russi e ucraini se le stanno dando di santa ragione come due pugili esausti all’ultimo minuto del round, che si spera finale, di un combattimento durissimo.
MONDO. La perdita della Siria è per Vladimir Putin una catastrofe geopolitica. Sia in epoca sovietica che in quella contemporanea, la famiglia al Assad è stata il fulcro delle strategie regionali del Cremlino prima col padre Hafiz, addestrato da giovane dalle Forze armate dell’Urss, poi dopo il 2000 col figlio Bashar.
MONDO. Addio all’impero russo dell’energia in Europa: mesto è stato il suo tramonto. Sabato 16 novembre la monopolista Gazprom ha tagliato per un contrasto finanziario gli approvvigionamenti di gas all’austriaca Omv, una delle sue ultime clienti in Ue.
MONDO. Un disastro annunciato aggravato da spaventose incapacità e colossali inadempienze delle autorità; una pericolosa deriva politica finita nelle mani di facinorosi; il volto della Regina profanato dal lancio di fango.
MONDO. Nove novembre 1989. Ci sono date che segnano dei veri spartiacque nella storia dell’umanità. Trentacinque anni fa è finito il «secolo breve» (il Novecento), quello delle ideologie, del sangue e delle guerre; iniziava un’epoca piena di speranze per il futuro in cui si ponevano le fondamenta dell’attuale globalizzazione.
MONDO. I democratici americani hanno perso le elezioni, l’Amministrazione Putin tira un sospiro di sollievo.
MONDO. Shigeru Ishiba l’ha combinata grossa: il suo partito, il liberal-democratico (Ldp), al potere a Tokyo dal 1955 (a parte tre anni di intervallo dopo le disastrose elezioni del 2009), ha perso la maggioranza dei seggi in Parlamento, ottenendo il peggior risultato da 15 anni a questa parte.
MONDO. Al peggio non c’è mai limite. Dopo aver fornito al Cremlino milioni di munizioni di artiglieria e chissà cos’altro, la Corea del Nord sta ora inviando propri militari in Russia, presumibilmente diretti sul fronte ucraino.
MONDO. È l’evento «più significativo» di politica estera nella storia russa.
MONDO. L’integrazione europea non si ferma. Anzi accelera, soprattutto nei Paesi al di fuori dei Ventisette. Solo così, pensano le leadership di chi desidera aderire all’Ue, ci si può garantire un futuro di prosperità, democrazia e rispetto dei diritti.
MONDO. Tunisia, Egitto, Siria. Oggi si può trarre oggi un bilancio di ciò che sono state le «primavere arabe».
MONDO. In Medio Oriente siamo ora arrivati ad un crocevia storico con il rischio che l’incendio regionale si aggravi e si unisca a quello in Ucraina. Sorge a questo punto una domanda: ma quale è la strategia di alcuni dei giocatori?
MONDO. Preoccupazione per la situazione a Taiwan e nel mare Cinese meridionale; irritazione per il sostegno militare russo alla Corea del Nord; discussione sulla riforma delle Nazioni Unite. Ecco tre dei punti principali discussi dai leader del Quad (Stati Uniti, Australia, India e Giappone) nel loro summit di saluto al presidente Usa, Joe Biden, nella sua città natale in Delaware.
Il reportage di Giuseppe D’Amato
IL COMMENTO. «Non parteciperemo a una seconda conferenza di pace», ispirata da Zelensky e prevista probabilmente in novembre, dopo la prima di giugno in Svizzera. Così il Cremlino ha azzerato le speranze di una prossima apertura di dialogo con Kiev alle condizioni degli ucraini e quindi dell’Occidente, condizioni – è bene subito evidenziare - basate sul diritto internazionale vigente.
MONDO. La polarizzazione politica è un problema non solo degli Stati Uniti, ma dell’intero Occidente, anche se i livelli di scontro d’oltreoceano non sono stati ancora toccati nel Vecchio continente.
MONDO. È in Africa dove la Cina tesse la sua rete per diventare potenza planetaria.
IL COMMENTO. Non pestiamoci troppo i piedi. Dopo un periodo di forti tensioni, seguite all’aggravamento della tragedia russo-ucraina, Cina e Stati Uniti hanno ricominciato a dialogare.
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