Il Giubileo, un viaggio dell’anima e di speranza
MONDO. Care sorelle e fratelli, ci proponiamo di essere pellegrini di speranza.
MONDO. Care sorelle e fratelli, ci proponiamo di essere pellegrini di speranza.
Immagino che sia un elemento che contribuisce a definire la nostra identità. Così è per il Natale: non esattamente la data di nascita di Gesù, ma certamente un modo per contribuire a delineare la sua identità. Purtroppo per molti Gesù …
BERGAMO . Celebriamo la festa del patrono S. Alessandro, nell’anno di BergamoBrescia, città della cultura, nel ricordo dei due Santi Papi Giovanni e Paolo, figli della nostra terra, maestri impareggiabili di dialogo nella Chiesa, con tutti i cristiani, le altre religioni, l’umanità intera.
ITALIA. «Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra, pacem in terris, agli uomini di buona volontà». Questa invocazione liturgica di lode sintetizza il significativo anniversario che stiamo celebrando: 60 anni fa moriva, anzi nasceva al cielo, Papa Giovanni XXIII. Di Francesco Beschi, vescovo di Bergamo.
Il ricordo. Carissimi fratelli e sorelle, Papa Benedetto è venuto alla luce. Il mio primo pensiero alla notizia della sua morte è stato quello di immaginarlo in Paradiso ai piedi della culla di Gesù, mentre contemplava la verità dell’amore, quel «veritas in charitate et charitas in veritate» di cui è stato testimone con il suo magistero e con la sua stessa vita.
La riflessione. La celebrazione della nascita di Gesù assurge a dimensione universale, diventando ancora e per una moltitudine, il Natale.
La pace è sempre al futuro: la pace appartiene al mondo della speranza. Salmo 85: «Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno».
Una Pasqua intrisa di lacrime e bagnata di sangue. Se con la pandemia abbiamo avvertito allungarsi su interi continenti l’ombra della morte, ora la guerra sembra diffondere l’amaro fetore della morte. Le parole di Gesù, nella sua Pasqua, si mescolano con quelle di coloro che combattono, quelle di coloro che narrano e spiegano il combattimento, quelle di chi, sbigottito, è travolto dal combattimen…
Natale con i tuoi è espressione così usata, da rischiare d’essere abusata. Eppure riflette realmente una consuetudine ed un sentimento molto diffuso, che sembra non subire il logorio del tempo. Sono molte le ragioni che alimentano questa tradizione che assurge quasi a «norma natalizia». Mi soffermo su alcune di queste, che vorrebbero ispirare il mio augurio per tutti voi. La prima ragione è soste…
Pubblichiamo il testo dell’omelia del vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, nella Messa di ieri in Duomo per la festività di Sant’Alessandro.
«Cosa c’è di più bello e consolante di avere fiducia di qualcuno e di sentire che qualcuno ha fiducia in noi?». Ma questa bellezza e consolazione sembrano esposte alla precarietà e alla delusione, che alimentano indifferenza, amarezza e a volte anc…
Pubblichiamo l’omelia che il vescovo Francesco Beschi ha tenuto mercoledì 26 agosto al Pontificale per la festa di Sant’Alessandro. «Questo è il mio comandamen-to: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici». Il comandamento dell’amore fraterno, che abbiamo sentito risuonare nel Vangelo, è connotato da due carat…
A 40 anni Franz Kafka (1883-1924), che non si è mai sposato e non aveva figli, passeggiava per il parco di Berlino quando incontrò una bambina che piangeva perché aveva perso la sua bambola preferita.
Care sorelle e fratelli, il tradizionale inizio di questa celebrazione, dà nome all’ ultima domenica prima di Pasqua: è la Domenica delle Palme, caratterizzata dalla benedizione degli ulivi e dalla festosa processione. Quest’ anno non è così, e questo rito, come tutti quelli della Settimana Santa, sarà molto essenziale. Si potrebbe dire: «Abbiamo smontato tutto! La festa non è qui!». Quest’ anno,…
È una grande gioia: l’arrivo in terra bergamasca delle spoglie mortali di San Giovanni XXIII realizza un desiderio nostro e suo. Nella lettera in cui lo manifestavo al Papa scrivevo: «Santità, i fedeli sarebbero lieti, i bergamaschi grati, i sottomontesi estasiati nel poter riabbracciare e rivedere il loro fratello, il loro amico, il “loro Papa” che, fino alla fine della sua vita, soleva ripetere…
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