Se le regole elettorali servono solo al potere
ITALIA. Sono anni che sentiamo esponenti della classe politica – di pressoché ogni collocazione partitica – ripeterci che il problema dell’Italia sono la fragilità e l’instabilità dei Governi.
ITALIA. Sono anni che sentiamo esponenti della classe politica – di pressoché ogni collocazione partitica – ripeterci che il problema dell’Italia sono la fragilità e l’instabilità dei Governi.
ITALIA. Non è la prima volta che ad agosto, quasi fosse una chiacchiera da ombrellone o un diversivo (tipo il calciomercato), nel dibattito politico (che esiterei a definire pubblico, vista l’angustia in cui si consuma) compare il fantasma della riforma della cittadinanza: ius soli sì, ius soli no, ius scholae, ius culturae…
IL COMMENTO. Può esserci un ordine internazionale retto sull’egemonia di una forza o su un equilibrio di forze? È davvero esercizio di «realismo» quello di armarsi in vista del pericolo della guerra? In un recente libro («Cercando un paese innocente», edizione Città Nuova), l’ambasciatore Pasquale Ferrara, che pure del realismo della diplomazia è maestro, bolla come illusoria questa concezione …
L’ANALISI. Dopo circa 15 anni dalla loro soppressione, per ragioni finanziarie, si prospetta un possibile ritorno delle circoscrizioni di decentramento per i Comuni sopra i 100mila abitanti. Le circoscrizioni, val la pena ricordarlo, erano organismi consultivi e di partecipazione, eletti dai cittadini su base di quartiere/i.
FUTURO DELL’EUROPA. Abbiamo bisogno disperato di un pensiero critico sull’Europa. Proprio adesso, sì, nonostante le elezioni e la ricorrente coazione a «non parlare male» dell’Europa in prossimità del voto. Troppe volte il pericolo dei nazionalismi ha fatto chiudere gli occhi sulla forma che va prendendo l’integrazione.
ITALIA. La maggioranza di Governo, per bocca dei propri leader, trova una bozza di accordo su una riforma costituzionale che prevede l’elezione diretta del presidente del Consiglio.
IL COMMENTO. Riaffiora il tema delle riforme costituzionali con le indiscrezioni sulla bozza Casellati che dovrebbe rappresentare la posizione del Governo all’avvio del processo. Non entro troppo nel merito delle soluzioni puntuali, su cui sembra esservi una qualche dialettica critica anche nel Governo e che pertanto potranno essere modificate. La direzione di fondo è però chiara.
ITALIA. Per quanto avvolto da notevole incertezza, di metodo e di contenuti, il processo di riforma costituzionale, annunciato e voluto dalla maggioranza di centrodestra, ha segnato in questi giorni un avanzamento.
Italia. Instabilità dei governi e deficit decisionale: queste sarebbero le premesse che giustificherebbero, per la presidente Meloni, il cammino di riforma verso il (semi)presidenzialismo. Nella scorsa legislatura, invero, la leader di Fratelli d’Italia, dall’opposizione, aveva piuttosto lamentato l’avvento, sotto la guida di Draghi, di un presidenzialismo di fatto, privo però della legittimazio…
Il commento. La chiusura delle liste elettorali non è stata un’operazione facile. I malumori degli esclusi e i dissidi interni non sono mancati. Si racconta che la riduzione del numero dei parlamentari abbia complicato le cose. Falso!… anche con numeri triplicati avremmo assistito alla medesima scena. È il funzionamento dei partiti che non va.
Con un progetto di riforma costituzionale, Giorgia Meloni rilancia il tema del presidenzialismo. E lo fa a partire dalla constatazione di un’evoluzione di fatto (al di là delle regole) in tale direzione che la leader di FI ha colto nei più recenti passaggi istituzionali e della crisi della rappresentanza e della mediazione partitica in Parlamento.
La Presidenza del Consiglio ha istituito una commissione di esperti con compiti di proposta di iniziative volte a favorire la partecipazione dei cittadini al voto. La commissione, presieduta da Franco Bassanini, ha elaborato un «libro bianco», consultabile in versione provvisoria, dal titolo ambizioso: «Per la partecipazione dei cittadini. Come ridurre l’astensionismo e agevolare il voto».
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