Perrotti-Pasinetti, terzo giorno nel deserto

Anche durante il terzo giorno, cioè sabato 15 novembre, la temperatura durante le ore diurne è stata molto elevata. Si raggiungono punte che superano i 30 gradi centigradi, e la notte è sempre più rigida. Cominciano i dolori alle gambe e alla schiena. Cominciano le sofferenze. Nella terza giornata Carla Perrotti e Fabio Pasinetti hanno percorso circa 13 chilometri. Il panorama è cambiato, rispetto alla zona di partenza. Il terreno è piuttosto pianeggiante, meno compatto, in qualche zona bisogna rallentare il cammino: si sprofonda. C’è un po’ di vegetazione, qualche arbusto. Quasi nessun segno di vita. Hanno incontrato una volpe e visto tante orme riconducibili a dromedari. Nessuna presenza umana, però. Fabio è molto forte, non ha grosse difficoltà e la coppia procede bene. Fin dove è possibile camminano appaiati, hanno raggiunto un ritmo affiatato e costante. Alle 16.30 l’arrivo al punto acqua 3 e qui l’imprevisto. Un’improvvisa folata di vento ha letteralmente fato volare la tenda di Fabio. Carla si era temporaneamente tolta le scarpe per concedere un po’ di respiro ai piedi, già piagati in alcune zone, che si è alzata di scatto e è messa a rincorrere la tenda. Ha corso a piedi nudi nel deserto per quasi un chilometro, ma il vento era più veloce di lei. Non c’è stata altra soluzione che ripiegare su una tenda di fortuna, sempre di produzione Ferrino, ma ahimè dal peso maggiore che ospiterà Fabio fino alla fine dell’impresa. Fabio, comprensibilmente, ha avuto un attimo di scoramento, ma come spesso rammenta Carla: nel deserto chi comanda è il deserto. Ieri Carla e Fabio hanno percorso ben 18 chilometri, costeggiando un’oasi di palme con una temperatura vicina ai 30 gradi e con vento raffiche volte piuttosto fastidioso. Il terreno è morbido e si sprofonda. L’inconveniente della perdita della tenda è superato, anche se la tenda di riserva, sebbene più spaziosa è decisamente più pesante. A queste temperature l’ansia di trovare l’acqua, lasciata lungo il cammino dal team di supporto, è sempre molto alta. Il sistema di rilevamento satellitare è comunque infallibile, anche se il vento contribuisce a mescolare le carte. Le dune si spostano anche in 24 ore e c’è il rischio che le bandierine di segnalazione dell’acqua vengano come per magia a sparire.(17/11/2008)

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