«Nonno, mi servono soldi per le cure». Ma è una truffa

LORETO. La chiamata della finta nipote a un anziano di 90 anni, che però non ha assecondato le richieste.

Ancora un tentativo di truffa ai danni di anziani in città. Ieri mattina, attorno a mezzogiorno, un uomo di 90 anni che vive in via XXIV Maggio, a Loreto, ha ricevuto una chiamata sul numero fisso di casa da una ragazzina che a suo dire aveva una voce molto simile a quella della nipote, per la quale si è spacciata. «Nonno, sono in ospedale – gli ha detto – e sto male perché ho avuto un incidente e necessito di cure e punture. Ma queste punture costano quattromila euro, che mi servono subito». La chiamata è stata molto concitata e l’anziano si è agitato.

In casa con lui c’era in quel momento la compagna di 75 anni, che ha preso il telefono e ha ribadito alla fantomatica nipote che, se davvero ci fosse necessità di tanto denaro, avrebbero chiamato la mamma della nipote, nonché figlia del novantenne, per darle i soldi richiesti per le cure.

«Nonno, sono in ospedale e sto male perché ho avuto un incidente e necessito di cure e punture, mi servono 4mila euro»

A quel punto la persona dall’altra parte del filo ha chiuso rapidamente la comunicazione dicendo che avrebbe atteso la mamma e forse comprendendo che la truffa non sarebbe andata a buon segno. Un episodio che ha creato comprensibile agitazione nell’anziano nonno, il quale ha subito cercato di contattare la figlia e la nipote per sincerarsi delle condizioni di salute della ragazza, scoprendo che la chiamata appena ricevuta non era altro che un tentativo di truffa.

La polizia ha ricontattato l’anziano per calmarlo e per ribadire di stare molto attento nei giorni successivi.

Tuttavia, vista anche l’età, si è detto convinto che al telefono ci fosse davvero la nipote e che la voce era la sua: ciò conferma quanto questi truffatori siano abili e preparati nel raggirare e suggestionare le persone anziane anche citando nomi di reali parenti. Di solito sono in due ad agire: uno – o una, come nel caso di lunedì – tiene la vittima al telefono e il complice si precipita a casa a ritirare soldi o denaro prima che l’anziano possa contattare altri familiari. Lunedì poi i parenti del novantenne hanno avvisato la polizia, che ha effettuato le verifiche del caso e ha ricontattato l’anziano spiegandogli di non aprire assolutamente a nessuno nemmeno nei prossimi giorni.

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