Alleanza fotovoltaico, da Coldiretti allarmismo gratuito

(ANSA) - ROMA, 24 APR - "Stiamo registrando, frequentemente, interventi da parte di Coldiretti che solleva criticità e lancia allarmi riguardo presunti rischi provocati dagli impianti fotovoltaici nei confronti dei terreni agricoli. Secondo l'associazione degli agricoltori, in diverse aree geografiche del Paese, il fotovoltaico sarebbe causa di consumo del suolo, occupazione dei terreni e cementificazione, per via di una normativa troppo permissiva. Si tratta di rilievi infondati, che possono generare un allarmismo gratuito e privo di connessione con la realtà". Lo scrive in una nota l'Alleanza per il Fotovoltaico, associazione fra operatori energetici.

"Le fonti energetiche rinnovabili sono una risposta cruciale per la lotta agli effetti del cambiamento climatico, che ha ripercussioni soprattutto sul settore agricolo - prosegue la nota -. Il fotovoltaico a terra è temporaneo e non produce alcuna impermeabilizzazione del suolo, né alcun impoverimento di nutrienti, humus, biodiversità. Grazie all'innovazione tecnologica non prevede l'impiego di cemento, non ha alcun impatto chimico né pregiudica l'utilizzo agricolo. Anzi, è acclarato che consente il risparmio idrico e protegge gli insetti impollinatori dall'eccessiva insolazione. Gli impianti fotovoltaici occupano senz'altro territorio, ma non lo consumano; al contrario lo preservano, in molti casi, da usi ben peggiori.

"Secondo l'ultimo rapporto Ispra - aggiunge l'Alleanza -, pur se si volesse installare a terra tutto il nuovo fotovoltaico previsto in Italia dal Pniec al 2030 (57 Gw), si utilizzerebbe comunque una porzione minima del suolo nazionale, ben sotto l'1%. Ipotizzando di realizzare 5 Gw/anno di fotovoltaico a terra, servirebbe una superficie di appena 10.000 ettari da dedicare agli impianti, mentre l'attuale superficie agricola totale in Italia è pari a 16,5 milioni di ettari. Per realizzare questi 5 Gw di fotovoltaico basterebbe impiegare lo 0,06% della superficie agricola ogni anno". (ANSA).

© RIPRODUZIONE RISERVATA