Nasce la Super League, calcio di inizio in agosto. Cosa farà l’Atalanta?

Riassunto di cosa sta succedendo nel mondo del calcio europeo. Dodici club, Milan, Arsenal, Atlético Madrid, Chelsea, Barcellona, Inter, Juventus, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham, hanno comunicato ufficialmente di aver fondato una nuova competizione europea, privata, la «Super League».

Contestualmente, questi dodici club hanno lasciato l’Eca, la European Club Association, l’associazione dei club delle competizioni Uefa. In particolare, Andrea Agnelli, numero uno della Juventus, si è dimesso dal ruolo di presidente dell’Eca.

Nel pomeriggio di domenica, l’Uefa (con il sostegno della Fifa) ha provato a giocare d’anticipo. In un comunicato congiunto con federazioni e leghe italiane, spagnole, francesi, tedesche e inglesi, ha minacciato di escludere da tutte le competizioni, nazionali ed internazionali, europei e mondiali compresi, tutti i giocatori dei club partecipanti alla Super League.

Eppure nulla poteva far pensare che sarebbe successo tutto così, da un momento all’altro. Qualcuno aveva pensato che l’idea di una super lega privata fosse solo uno strumento per ottenere dall’Uefa più partite e più ricavi dalla nuova Champions League, a partire dal 2024.

A mezzanotte il comunicato ufficiale della Juventus, poi del Real Madrid. Di lì a poco tutti gli altri dodici. Con sito ufficiale della competizione già pronto e profili social aperti. L’idea, concreta, è di partite già ad agosto 2021. Tra quattro mesi.

Viene già annunciato che altri tre club entreranno come membri fondatori, si parla di Paris Saint-German, Bayern Monaco e Borussia Dortmund, che hanno però attualmente declinato l’invito, partecipando alla riunione dell’Eca di domenica pomeriggio (disertata dai dodici della Super League).

Ai quindici club fondatori, che partecipato ogni stagione di diritto, se ne aggiungono cinque in base ai risultati sportivi della stagione precedente: ipoteticamente l’Atalanta sarebbe dentro per la prima edizione (se davvero parte ad agosto) in quanto ad oggi capolista delle escluse in Serie A? Da capire. Accetterebbe? Rifiuterebbe per restare nella Champions League organizzata dall’Uefa?

Per la cronaca, il format prevede venti squadre partecipanti, divise in due gironi da dieci, con partite di andata e ritorno. Le prime tre di ogni girone si qualificano ai quarti di finale, le quarte e le quinte si sfidano in un play-off per passare il turno. Quindi quarti e semifinale con sfide di andata e ritorno, con finale in gara secca.

A questo punto ci si aspetta una risposta da parte dell’Uefa, già nelle prossime ore. Domenica pomeriggio, con la Fifa, ha minacciato l’esclusione di club e giocatori da tutte le competizioni da loro organizzate. Bisognerà capire se verrà intrapresa questa strada per davvero, ma soprattutto con quali tempi: a giugno c’è Euro2021.

In risposta, i club della Super League chiedono alle istituzioni calcistiche collaborazione, annunciando contributi di solidarietà gestiti in modo trasparente per il mondo del calcio «minore». Difendono il proprio diritto di partecipare alle competizioni nazionali. La Juventus, addirittura, «fino all’avvio effettivo della Super League ritiene di partecipare alle competizioni europee alle quali ha titolo di accedere», si legge nel comunicato.

Voci di corridoio rimbalzano tra i media europei, ma di voci si tratta e bisogna prenderle con le pinze. In Inghilterra, dov’è in atto una vera e propria rivolta supportata da Boris Johnson, si racconta di Uefa pronta a sospendere la Champions League attualmente in corso. Allo stesso tempo, sul quotidiano spagnolo AS, si legge di una minaccia di stop per Liga e Serie A. Tutto da verificare, perché sta succedendo tutto molto in fretta.

Una riflessione, però, su questo tema va fatta: che senso ha la corsa Champions se Milan e Juventus parteciperanno alla Super Lega? Con che spirito si giocherebbe a Bergamo l’ultima giornata di campionato contro i rossoneri? Non certo uno spirito sportivo.

I dodici club sono - e ne avranno motivo - determinati, oltre che parecchio ottimisti sul successo della Super Lega. La differenza possono farla i tifosi, che a primo avviso sembrano per la maggior parte contrari, soprattutto in Inghilterra, ma anche in Germania e Francia (si è esposto Macron), tant’è che i club di queste ultime due nazioni non hanno per ora aderito. Ma siamo solo all’inizio. Sicuramente, la differenza possono farla i calciatori. La rinuncia a un sistema chiuso da parte dei grandi campioni può cambiare le carte in tavola, ma le possibilità di guadagno sono - a detta dei club fondatori - estremamente superiori a quelle attuali.

Nuovo aggiornamento nelle prossime ore, ognuno tragga le proprie conclusioni. In una direzione o nell’altra, saranno giornate storiche per il mondo del calcio. Una sola domanda: con che spirito scende in campo la Serie A tra due giorni?

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