Università, le proteste pro Gaza da decifrare
MONDO. «Ce n’etait qu’un debùt», non è che l’inizio, dicevano i giovani per le strade di Parigi oltre mezzo secolo fa, all’epoca del famoso Maggio francese.
MONDO. «Ce n’etait qu’un debùt», non è che l’inizio, dicevano i giovani per le strade di Parigi oltre mezzo secolo fa, all’epoca del famoso Maggio francese.
MONDO. Primi raggi di sole sulle relazioni sino-americane. Siamo ancora lontani da un vero e proprio «reset» nei rapporti bilaterali, poiché troppe sono le questioni aperte, ma i due Paesi sono tornati finalmente a dialogare costruttivamente, mettendo da parte i «diktat» dello scorso anno.
MONDO. Ancora qualche giorno e sapremo con certezza quali nomi da inviare a Strasburgo ci propongono i partiti. Sin d’ora però emergono alcuni dati che meritano di essere sottolineati. Prima considerazione: non si può dire che il confronto tra le forze stia infiammando il cuore degli elettori.
MONDO. Per anni abbiamo sentito lamentare un presunto disimpegno degli Stati Uniti dal Medio Oriente.
MONDO. E adesso? Dopo il lancio di circa 300 ordigni contro Israele da parte dell’Iran, che a sua volta replicava al bombardamento della propria ambasciata a Damasco, che potrà accadere ancora?
MONDO. Spingere Kiev a rinunciare alla Crimea e alle province del Donbass, oggi sotto controllo del Cremlino, e spegnere così di conseguenza il conflitto russo-ucraino. Ecco sintetizzato in poche parole il piano di Donald Trump, una volta che il magnate newyorkese tornerà alla Casa Bianca il prossimo gennaio.
IL CONFLITTO. Tra l’uccisione dei sette volontari dell’Ong World Central Kitchen (che porta a oltre 200 il numero degli operatori umanitari e sanitari morti durante le operazioni a Gaza) e il bombardamento dell’ambasciata dell’Iran nella capitale siriana Damasco c’è un nesso assai più stretto di quel che sembri.