Crollo strada a Piazza Brembana «Sistemazione prevista, ma mancavano i soldi»
Il sindaco Ambrosioni dopo il crollo: «Il bando per finanziare i lavori è rimasto senza soldi».
Il sindaco Ambrosioni dopo il crollo: «Il bando per finanziare i lavori è rimasto senza soldi».
In azione fino a tarda notte anche i cani dell’unità specializzata nelle ricerca delle persone, per escludere che qualcuno sia rimasto coinvolto nel crollo. Le ricerche sono state interrotte intorno alla mezzanotte e i lavori riprenderanno nella mattinata di martedì 26 novembre.
Una nuova grande bandiera di San Giorgio, simbolo di Genova, è stata issata su una delle gru impegnate nei lavori di ricostruzione del ponte Morandi, proprio nel luogo in cui oggi, un anno dopo la tragedia del crollo, è atteso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la cerimonia di commemorazione delle vittime.
Tantissime persone, molti i giovani ai funerali di Stefano Lamera. Tanti gli amici e i colleghi che già un’ora prima della funzione erano presenti sul sagrato in attesa del feretro.
Chiusa la strada che porta al centro del paese di Cazzano Sant’Andrea per il crollo di una vecchia abitazione di via Mazzini.
Nella mattinata è crollato una parte del soffitto a cassettoni decorato risalente al XVIII secolo del salone principale del Palazzo Suardi, in via Pignolo. La denuncia del Comitato Residenti Pignolo Alta - Masone – San Tomaso.
Stavano cenando quando hanno sentito un tremendo boato. Sono usciti e si sono trovati davanti il tetto sfondato, con molte tegole cadute in mezzo al cortile e una coltre di fumo grigio.
La «Italcar» di Dalmine l’ha venduto alla società che l’aveva in uso al momento della tragedia. «Non tornerà in strada».
L’immagine del mezzo affacciato sul vuoto ha fatto il giro del mondo: ora è in vendita alla Italcar di Dalmine.
Aveva 104 anni: pochi mesi fa aveva ricordato quando il papà scampò al crollo della diga, nel 1923.
Attenzione per chi proviene da Milano/Bergamo: uscita chiusa sabato 19 per sistemare il monumento crollato in A4
Il gruppo di lavoro sollecita interventi di messa in sicurezza. «Finora gestito come un giardino senza valorizzare il monumento»
Un boato improvviso ha scosso, alle 8 in punto di venerdì mattina 12 settembre, il cuore di Romano. Oltre la metà del tetto dell’ex cinema Rubini, uno stabile in disuso e fatiscente da oltre vent’anni, è infatti crollato su se stesso, finendo all’interno dell’edificio.
Ha piovuto senza tregua per ore e ore sul Basso lago nella notte di venerdì e sino alla tarda mattinata di ieri. E attorno alle 9,30 il terreno ha cominciato a cedere dando origine a un ampio smottamento.
Il muro è ancora pericolante e potrebbe cedere di nuovo». L’allarme arriva direttamente da Marco Brembilla, assessore ai Lavori pubblici, che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo sulla salita della Scaletta, la zona interessata dal crollo di una parete di sassi.
Tra i danni provocati dal maltempo c’è da segnalare anche l’esondazione del torrente Zender sulla strada provinciale 159 Bottanuco-Madone che ha provocato il crollo del ponte. Possibili problemi all’impianto che serve 38 ettari di territorio e 20 aziende agricole.
Nel 2002 lo scrittore Gianni Celati ha realizzato un film intitolato «Case sparse. Visioni di case che crollano». Una legge sbagliata consente ai proprietari di lasciarle andare in rovina e ricostruirle in modo nuovo. Anche in Bergamasca si rischiano grandi ferite al paesaggio.
Una nuova frana interessa la Valle Serina. Tocca ad Algua, nella frazione di Sambusita. A un chilometro dalla chiesa parrocchiale si è verificato un cedimento importante di 50 metri di fronte. Strada chiusa e lavori urgenti: c’è un percorso alternativo.
Si chiude il ponte al transito dei cittadini per pericolo crollo e poi per giorni rimane parcheggiato sopra un automezzo pesante». A denunciare la situazione, segnalata nei giorni scorsi da alcuni residenti, è il consigliere Paolo Donghi.
di Giorgio Gandola Ormai siamo oltre l’emergenza, siamo alla contabilità. Ciò accade quando tutto è stato detto e nulla è stato fatto. Accade nel bel mezzo dello sconforto e del disinteresse, quando conta la cronaca e non ha più senso la storia.