I funerali di Davide Astori si svolgeranno giovedì alle 10 a Firenze, nella Basilica di Santa Croce: la decisione è stata presa dalla Fiorentina insieme alla famiglia del capitano viola scomparso improvvisamente l’altra notte quando era in ritiro con i compagni di squadra in un albergo a Udine in attesa della gara con la formazione friulana. La camera ardente per l’ultimo saluto a Astori sarà allestita al centro tecnico di Coverciano mercoledì, vale a dire il giorno dopo l’autopsia in programma a Udine. Per onorare la memoria di Astori la Uefa ha disposto un minuto di silenzio prima di ogni gara di Champions League ed Europa League in programma questa settimana. Astori, 31 anni, di San Pellegrino Terme, nato all'ospedale di San Giovanni Bianco il 7 gennaio del 1987, era cresciuto calcisticamente nel Ponte San Pietro prima di approdare alle giovanili del Milan e da lì spiccare il volo sino alla maglia azzurra della Nazionale senza però mai dimenticarsi dei suoi esordi, come ricorda il magazziniere del Pontisola Giovanni Manzoni. Lascia la compagna Francesca e la piccola Vittoria di soli due anni. Resta il ricordo di un ottimo giocatore e di un ragazzo perbene benvoluto da tutti, di un bergamasco che non ha mai coronato il sogno di vestire la maglia della sua città
I funerali di Davide Astori si svolgeranno giovedì alle 10 a Firenze, nella Basilica di Santa Croce: la decisione è stata presa dalla Fiorentina insieme alla famiglia del capitano viola scomparso improvvisamente l’altra notte quando era in ritiro con i compagni di squadra in un albergo a Udine in attesa della gara con la formazione friulana. La camera ardente per l’ultimo saluto a Astori sarà allestita al centro tecnico di Coverciano mercoledì, vale a dire il giorno dopo l’autopsia in programma a Udine. Per onorare la memoria di Astori la Uefa ha disposto un minuto di silenzio prima di ogni gara di Champions League ed Europa League in programma questa settimana. Astori, 31 anni, di San Pellegrino Terme, nato all'ospedale di San Giovanni Bianco il 7 gennaio del 1987, era cresciuto calcisticamente nel Ponte San Pietro prima di approdare alle giovanili del Milan e da lì spiccare il volo sino alla maglia azzurra della Nazionale senza però mai dimenticarsi dei suoi esordi, come ricorda il magazziniere del Pontisola Giovanni Manzoni. Lascia la compagna Francesca e la piccola Vittoria di soli due anni. Resta il ricordo di un ottimo giocatore e di un ragazzo perbene benvoluto da tutti, di un bergamasco che non ha mai coronato il sogno di vestire la maglia della sua città