Nuova illuminazione del centro. Torna a splendere la facciata della chiesa di San Bartolomeo

Bergamo. Sul Sentierone risalta in tutta la sua bellezza la facciata in stile neoclassico realizzata nell’800. Ora mancano le luci su Palazzo Uffici e sulla Procura della Repubblica in piazza Dante.

È uno scrigno di arte e sacro in pieno centro città. E ora è tornato a brillare incastonato nella parte finale del Sentierone. Dopo una lunga attesa l’esterno della chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano in largo Belotti splende sotto una nuova luce. A risaltare in tutta la sua bellezza è la facciata in stile neoclassico, realizzata nell’Ottocento su progetto di Giovanni Cuminetti.

Nell’ambito del rilancio del cuore di Bergamo bassa ha preso infatti vita il rinnovato sistema di illuminazione pensato ad hoc per i monumenti del centro novecentesco e acceso proprio in concomitanza con l’inaugurazione della Capitale italiana della Cultura. Negli anni il Comune ha messo a punto il restauro del teatro Donizetti, la sistemazione della Torre dei Caduti e la riqualificazione del Sentierone, di piazza Dante, dell’incrocio con viale Roma e, da ultima, anche di Piazza Matteotti.

Questo poderoso rinnovamento voluto dall’amministrazione Gori ha portato in dote una nuova luce sul Centro Piacentiniano, in modo da valorizzarlo al massimo agli occhi di cittadini e turisti. A brillare non c’è solo la chiesa di San Bartolomeo, peraltro interessata anche da una raccolta fondi («1000+1 Anni di Luce per San Bartolomeo-Bergamo Città dei Mille») lanciata dai frati predicatori domenicani, insieme a Diocesi e Proloco, per la realizzazione di un impianto luminoso che metta in risalto gli interni dell’edificio religioso, costellati di bellezze tra cui la Pala Martinengo di Lorenzo Lotto. Grazie al piano pensato dal Comune stanno infatti splendendo il teatro Donizetti, Palazzo Frizzoni, la Torre dei Caduti e il monumento a Donizetti. A seguire saranno illuminate pure le facciate della Procura della Repubblica (in piazza Dante) e di Palazzo Uffici, oltre al monumento a Vittorio Emanuele.

L’assessore alla Riqualificazione urbana, Francesco Valesini, ha spiegato che «la nostra idea è stata quella di estendere un sistema di illuminazione omogeneo, semplificato e unificato a tutti i monumenti ed edifici pubblici presenti nei lotti di riqualificazione del centro. L’obiettivo era di liberarli da elementi tecnologici articolati e invasivi, concentrando in pochi punti esterni le sorgenti luminose, fuori dalla visuale del passante, e quindi in posizione molto alta, così da spostare lo sguardo della persona sull’edificio e sul monumento e non sui corpi illuminanti».

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