93FE310D-CB37-4670-9E7A-E60EDBE81DAD Created with sketchtool.
< Home

Valbrembo, nel nome di Yara sport e solidarietà

Articolo. L’Eco café ha seguito domenica 8 settembre il Torneo Internazionale «La Passione di Yara», vinto dai piccoli calciatori dell’Atalanta. In campo erano presenti 600 bambini provenienti da tutta Italia e dall’estero: una grande festa nel nome della passione

Lettura 2 min.
I Pulcini dell’Atalanta (@LC Zone)

«Far capire ai ragazzi che stare insieme ed essere leali e corretti è la base del loro futuro»: queste le parole di Fulvio Gambirasio per spiegare lo scopo del Torneo internazionale «La Passione di Yara», giunto alla nona edizione. «Non è un torneo di calcio, ma un grandissimo evento di aggregazione dove far vivere ai nostri figli un valore importante, quello della condivisione – ha continuato il papà di Yara – È questo il significato dello sport: il calcio è un veicolo». E lo confermano anche i piccoli giocatori in campo che, alla domanda «che cosa ti ha spinto a essere qui oggi?», hanno risposto «la passione!». Con questo spirito, nei tre giorni di manifestazione hanno giocato 32 squadre: 24 maschili, 6 femminili e 2 di calcio special (Inter e Atalanta). Ma, tra i preliminari che si sono tenuti in Piemonte, Liguria e Sicilia, e le fasi finali del torneo, si sono riunite nel nome di Yara 100 squadre, per un totale di 1.200 bambini. Questi i numeri dell’evento organizzato dall’Accademia Calcio Valbrembo, dal Paladina Calcio, in collaborazione con l’associazione «La Passione di Yara» e sostenuta da una squadra di 100 volontari.

Ospite speciale di quest’anno anche Enea Selis, organizzatore del Torneo Selis, nato 27 anni fa in memoria del papà Manlio: «Siamo venuti per conoscere un’associazione che ha valori importanti che condividiamo. Torniamo in Sardegna con una valigia carica di emozioni». E d’altronde i sentimenti sono stati tanti, dal fischio del calcio d’inizio alle premiazioni, a cui era presente anche il consigliere regionale Giovanni Malanchini.

Anche quest’anno sono stati consegnati i premi in memoria di quattro uomini di sport, esempi di dedizione, rispetto e tenacia. A riceverli chi si è distinto per vera passione sportiva. Novità, quest’anno, il premio Gianluca Vialli, consegnato dal fratello Nino al giocatore dell’Inter, Fiorotto Omar. Don Luciano Manenti, invece, per tanti anni parroco di Monterosso, dopo aver visto crescere il campione Piermario Morosini ha consegnato il premio in suo nome a Mike Sun della Sampdoria. «Felicità, passione e divertimento» è il calcio secondo Dante Merloni del Parma, vincitore del premio alla memoria Davide Astori, consegnato dal papà Renato e dal fratello Bruno. Il quarto premiato speciale è stato infine il mister della Juventus, Luca Bernardi, con il riconoscimento in memoria di Emiliano Mondonico, dato dalla figlia Clara.

Si sono poi festeggiati i vincitori del Torneo dedicato alla categoria «Pulcini»: sul podio l’Atalanta per il primo posto, Hibernians Malta per il secondo e NK LoKomotiv Zagabria per il terzo. Una giornata all’insegna della solidarietà, il modo migliore per ricordare una ragazza speciale.

«La bellezza prorompente dello sport e il significato promosso attraverso la forza del messaggio che lo connota – sottolinea il Presidente del CONI Giovanni Malagò, che ha inviato un messaggio agli organizzatori prima dell’inizio della manifestazione – sono l’espressione per celebrare e alimentare le gesta di chi non è più fisicamente tra noi, ma in realtà continuerà ad esserci per sempre. Yara è un sorriso imperituro, è una gioia ostentata con semplicità, capace di valicare la transitorietà e di proiettarsi all’infinito. Non c’è fine dove insiste l’amore. E questo torneo, giunto alla nona edizione, ne è la testimonianza autentica. Perché la ragazza che amava coltivare il talento grazie al suo amore per la ginnastica è nei volti sognanti dei giovani che ne onorano la memoria giocando a calcio, inseguendo un pallone e insieme un orizzonte fatto di speranze e ambizioni».

Approfondimenti