Treni, ultimatum del Pirellone: penali sui ritardi

Treni, ultimatum del Pirellone: penali sui ritardiLa Regione sostiene i pendolari: troppi disservizi, possibile il blocco dei pagamenti alle ferrovie

Per il mondo dei pendolari il nuovo anno comincia oggi. Si erano lasciati, i pendolari, con una promessa precisa. A metà dicembre infatti, dopo la minaccia dell’assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità, Massimo Corsaro, di sospendere i pagamenti alla società ferroviaria, i vertici del gruppo Fs avevano rilanciato la loro offerta: 193 nuove assunzioni entro gennaio, 14 locomotive in più in servizio e la sostituzione di 10 locomotive vecchie con altrettante più efficienti. Novità, queste, che insieme a una riorganizzazione dei turni del personale dovrebbero consentire di evitare la soppressione di treni e la circolazione di carrozze chiuse per mancanza di personale.

Se di assaggio si vuole parlare, quello di lunedì non è stato proprio in linea con l’obiettivo prefissato dalle ferrovie: l’altroieri infatti il Bergamo-Milano delle 7.30 ha viaggiato con due carrozze su nove chiuse e almeno cinque porte guaste. Stessa scena per il 18.20 che ha riportato a casa i viaggiatori dalla metropoli, riferiscono gli stessi pendolari.

Per gran parte di loro quello di oggi sarà il primo viaggio su rotaie dell’anno: a Babbo Natale o chi per lui avevano chiesto di ritrovare un treno in orario, pulito e a temperatura tollerabile. Il che significa più manutenzione. «Questo è il punto dolente - commenta il direttore generale dei Traporti del Pirellone, Angelmaria Lassini -. L’impegno assunto dal presidente del gruppo Fs Cimoli è proprio quello di raddoppiare la manutenzione». Un impegno e un processo iniziati già a partire dallo scorso novembre - assicura Trenitalia - e che dovrebbero consentire di far registrare una sensibile diminuzione del numero di treni soppressi per guasti o mancanza del materiale. Intanto rimane da decidere la data di un incontro, quello in cui i vertici di Trenitalia e Rete ferroviaria italiana esporranno alla Regione e ai comitati pendolari le ragioni del peggioramento del servizio offerto e le azioni intraprese per uscire da questa situazione. Tra gli argomenti da intavolare ci sono - tra gli altri - il nuovo orario, quello entrato in vigore da metà dicembre, che accontenta qualcuno e scontenta molti, e la minaccia di sospendere i pagamenti.

L’incontro dovrebbe tenersi a metà mese, anche se il Comitato dei pendolari bergamaschi non è stato ancora convocato. Quanto al nuovo orario, da quando è entrato in vigore alle ordinarie lamentele sui ritardi si sono aggiunte quelle dei pendolari bresciani che ora perdono con più facilità le coincidenze per Milano: alcuni treni per il capoluogo lombardo sono infatti stati anticipati di alcuni minuti, mentre spesso, prima della pausa natalizia, i convogli sono arrivati da Brescia oltre la tabella di marcia. «Gli anticipi sono stati decisi per favorire il pendolarismo bergamasco - ci spiega Lassini -, ma ora si vede che penalizzano quello bresciano. Anche in questo caso rispondiamo: ben vengano le segnalazioni dei viaggiatori. Quello del trasporto ferroviario in Lombardia è ormai un dramma, e il ruolo dei pendolari è una cosa ottima. Molte volte i viaggiatori oltre che protestare fanno delle proposte. Ben vengano le loro segnalazioni su tutto ciò che si può migliorare. Se gli svantaggi superano i vantaggi, non è detto che non si possa recedere dalle decisioni prese, valutando di rivedere gli orari».

C’è attesa anche sull’ipotesi del Pirellone di bloccare i pagamenti alle ferrovie. Quali saranno gli sviluppi? «La situazione è grave e il servizio offerto ai viaggiatori è sotto gli occhi di tutti - spiega Lassini -. Il contratto di servizio tra Regione e Trenitalia prevede penali per il mancato rispetto degli standard di qualità che possono arrivare a 3 milioni di euro: registreremo tutti i guasti e le soppressioni dei treni a partire dal settembre scorso e decideremo di conseguenza. Parte delle penali si tramuteranno poi nei bonus per i pendolari».

Insomma, a dispetto del gelo di questi giorni, il clima è sempre più caldo, sul fronte ferroviario, la carne sulla brace certamente non manca. E se i pendolari chiedono al committente del servizio di osare di più, aumentando i cofinanziamenti anziché sospendere i pagamenti, il direttore generale del trasporto regionale risponde così: «Il Pirellone per il servizio ferroviario paga 255 milioni di euro l’anno, circa 480 miliardi di vecchie lire».

(07/01/2004)

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