Caro direttore,
approfitto dell’ospitalità del suo importante quotidiano per salutare Bergamo, i suoi abitanti e tutto un territorio che incarna quell’operosità serena così importante per l’economia del Paese. Sono davvero lieto di poter trascorrere alcune ore tra di voi, per partecipare a due eventi importanti, uno di natura istituzionale come il giuramento solenne degli allievi ufficiali del 106° corso dell’Accademia della Guardia di Finanza e uno di testimonianza delle capacità innovative dell’industria nazionale con la visita al nuovo parco scientifico della Brembo.
Bergamo e la Guardia di Finanza hanno un rapporto storico e vitale. Le «fiamme gialle» sono la garanzia di un Paese che vuole crescere e migliorare nell’equità e nella serenità. Gli allievi ufficiali che giurano oggi sono linfa democratica che si irradia dalla città a tutta l’Italia. I risultati che il Governo sta portando avanti nel tema della lotta all’evasione e all’elusione e ad un maggior rispetto delle leggi fiscali, ci consentiranno presto di poter restituire alle famiglie e a chi fa impresa con correttezza un extragettito importante.
Questa è una terra dove si lavora sodo, dove si è abituati ad assumersi responsabilità con passione e orgoglio. È anche per i piccoli imprenditori, gli artigiani e i lavoratori di questa provincia, come delle altre, che gli uomini della Finanza e dello Stato lavorano. Per confermare ed ampliare la fiducia nelle istituzioni, integrandole nei territori in un concerto di ruoli che mi piace definire di «federalismo responsabile», una strada che dobbiamo percorrere sempre più nei fatti e non nelle promesse.
Sono felice anche di essere qui a visitare il nuovo centro della Brembo, traduzione concreta di quell’idea di «sistema Italia» che io e il nostro governo abbiamo in mente. Perché immagina e concretizza un modo nuovo di fare impresa. Perché realizza una connessione tra scienza di base, ricerca industriale, sviluppo tecnologico ed innovazione che fa guardare con ottimismo al futuro. Perché coniuga globale e locale, realizza partnership internazionali ascoltando la vocazione e le esigenze del territorio, scommette sulla contaminazione di culture ed esperienze per estenderne i benefici all’intera comunità. Un centro che nasce e progetta la propria crescita tenendo a mente le nuove parole d’ordine dell’economia globale: internazionalizzazione, ricerca, innovazione.
L’esempio di Bergamo rappresenta una delle soluzioni più avanzate del nostro Paese in termini di apertura al mondo. Ma come si sta comportando il sistema italiano nel suo complesso di fronte alle sfide lanciate dai nuovi protagonisti dell’economia globale? Ebbene, gli ultimi dati ci dicono che l’Italia ha ripreso a crescere per produzione, occupazione e commercio internazionale. Le nostre imprese sono riuscite ancora una volta con pazienza e determinazione a riorganizzarsi, a proporre nuovi prodotti e ad affacciarsi su quei mercati da dove provengono le maggiori sfide.
<+rientro>Da questi primi ed incoraggianti risultati, le imprese italiane devono trarre spunti ed energie per proseguire negli investimenti in qualità e innovazione. Il governo, da parte sua, non cesserà di fornire il suo sostegno. Devo dire che già è stato fatto molto, tanto in misure a supporto della competitività delle aziende che del sistema Paese nel suo complesso. In particolar modo vorrei ricordare la riduzione delle tasse sul lavoro, il cosiddetto cuneo fiscale. Si tratta di un provvedimento importante che costa allo Stato circa 7 miliardi di euro e che dimostra quanto il governo riconosca al sistema delle imprese il ruolo di motore della ripresa economica. Certo la ripresa è appena agli inizi ed il cammino è lungo. Le sfide che oggi il Paese deve affrontare sono tante e complesse, da quelle riguardanti l’energia, il clima, alle nuove tecnologie. L’Italia ha i numeri per affrontarle e vincerle. Per farlo serve il contributo di tutti: delle imprese, del mondo del lavoro e del governo.Romano Prodi
Presidente del Consiglio
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