«Se fossi stato riconosciuto colpevole sarei andato fino in fondo, perché sarebbe stato assurdo condannarmi per una cosa che non ho fatto. Credo che in secondo grado sarebbe risultato quello che è risultato con la sentenza della Disciplinare». Così Gianpaolo Bellini - il terzino dell’Atalanta prosciolto dall’accusa di aver organizzato una combine nella gara con il Livorno dello scorso campionato - nell’intervista apparsa su L’eco di Bergamo del 5 agosto. E a chi dice che «gli è andata bene», risponde: «No, quando sento questa frase mi arrabbio. Perché non è che mi è andata bene: è andata come doveva andare, visto che la combine non c’è mai stata».(04/08/2008)
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