Sono arrivati ad Almè con i loro abiti tipici e le loro tradizioni e con un obiettivo ben preciso: nominare la Merletta «Patrimonio indigeno dell'umanità». L'indiano Johnny di Almè ora non è più solo a combattere la sua battaglia contro la strada provinciale che potrebbe passargli sopra la testa. Un viadotto di collegamento tra la Villa d'Almè-Dalmine e la Valle Imagna che distruggerebbe l'oasi verde da anni frequentata nei weekend da migliaia di bergamaschi ma soprattutto meta quotidiana di ragazzi diversamente abili per lavoretti a contatto con la terra e gli animali. 100 indigeni combattono con lui Per la prima volta nella storia, una terra viene consacrata dalle principali tribù del pianeta perché rimanga a totale disposizione della natura. 100 indigeni che ora vigileranno sempre perché questa terra venga preservata, pronti a mobilitarsi qualora il progetto del viadotto dovesse riprendere quota. Ma per fortuna pare nn sarà necessario. Il viadotto, non si farà.
Sono arrivati ad Almè con i loro abiti tipici e le loro tradizioni e con un obiettivo ben preciso: nominare la Merletta «Patrimonio indigeno dell'umanità». L'indiano Johnny di Almè ora non è più solo a combattere la sua battaglia contro la strada provinciale che potrebbe passargli sopra la testa. Un viadotto di collegamento tra la Villa d'Almè-Dalmine e la Valle Imagna che distruggerebbe l'oasi verde da anni frequentata nei weekend da migliaia di bergamaschi ma soprattutto meta quotidiana di ragazzi diversamente abili per lavoretti a contatto con la terra e gli animali. 100 indigeni combattono con lui Per la prima volta nella storia, una terra viene consacrata dalle principali tribù del pianeta perché rimanga a totale disposizione della natura. 100 indigeni che ora vigileranno sempre perché questa terra venga preservata, pronti a mobilitarsi qualora il progetto del viadotto dovesse riprendere quota. Ma per fortuna pare nn sarà necessario. Il viadotto, non si farà.