Che Bob Dylan sia in un certo senso il nonno del rap è evidenziato da un brano come «Subterrean Homesick Blues», con quei versi così scanditi e visualizzati su cartelli volanti nel famoso vecchio videoclip on the road.
Persino i Beastie Boys’ dicono che «lui è uno dei primi b-boys». Ma la realtà è che il vecchio Bob è sicuramente il nonno del giovanissimo e ambizioso Pablo che debutta nella scena hip hop con "10 Minutes" (lo si può ascoltare in rete). E in questo rap il quindicenne Pablo evoca la figura dell’ingombrante nonno: «I’m the grandson of a man / nothing less than legendary» (Sono il nipote di un uomo/ niente meno che leggendario), e il verso si conclude seccamente con «that’s a lot of pressure» (c’è un sacco di pressione).
Sembra già sentire il peso schiacciante e, come già per lo zio Jakob, il percorso non sarà semplice. Seppur benedetto dal nome e anche dai geni. Ai primissimi passi di una carriera da rapper, Pablo è il figlio del regista Jesse Dylan, noto per aver realizzato video musicali per Tom Petty e Lenny Kravitz, e soprattutto per aver diretto il video "Yes We Can" per la corsa alla Casa Bianca di Obama.
In un’intervista rilasciata a AllHipHop.com, il ragazzo dichiara: «Considero mio nonno il Jay-Z dei suoi tempi». E aggiunge: «Ma ovviamente facciamo due cose diverse e io non voglio che la gente mi veda attraverso lui. Ma per quello che farò io con la musica. Io inevitabilmente sono influenzato da lui, come del resto da tutto ciò che mi circonda. E da nonno ho imparato così tanto solo ascoltando i suoi dischi. Spero che la sua musica continui a vivere per tutto il tempo che io avrò da lavorare con la mia di musica, che poi lo appassiona un sacco. Io lo amo da morire». E Pablo già parla del suo prossimo progetto con Darnell Robinson e Young Money’s Lil Chuckee, «un singolo che uscirà presto». Poi afferma di essere un fan di Eminem, artista che l’ha introdotto al genere. «Invece "10 Minutes" è per mostrare alla gente per come mi voglio differenziare dagli altri. È stato un gran lavoro da quando ero un bambinetto straimpegnato col piano fino a oggi», conclude il lanciatissimo Pablo.
Mariella Radaelli