Emergenza viabilità: dai sindaci seriani
una pioggia di richieste, poi caccia ai fondi

Dopo l’incontro del 22 febbraio in Via Tasso e il documento della Giunta comunitaria inviato a tutti i 38 sindaci del territorio come prima griglia su cui iniziare a lavorare, sono «piovute» nuove istanze, per un totale di 20 interventi richiesti dai sindaci

Si è partiti da otto opere, siamo già a 20. Strade da allargare, ponti da sistemare, varianti milionarie e rotatorie. Sul tavolo della Comunità montana Valle Seriana, in queste settimane il faldone delle istanze dei sindaci in merito alla viabilità è andato via via aumentando, «un buonissimo lavoro di sintesi per il territorio, un ragionamento che va oltre le logiche di partito», commenta il presidente Alberto Bigoni.

Obiettivo: tracciare un quadro della situazione per poi focalizzarsi sugli interventi più urgenti, che verranno poi sottoposti a governo, Regione e Provincia per ottenere i relativi finanziamenti e, finalmente, aprire qualche cantiere. Dopo l’incontro del 22 febbraio in Via Tasso e il documento della Giunta comunitaria inviato a tutti i 38 sindaci del territorio come prima griglia su cui iniziare a lavorare, sono «piovute» nuove richieste. Ultima in ordine di tempo quella di Selvino, Aviatico e Nembro relativa alla sistemazione della provinciale 36. Si partiva con otto punti – il prolungamento del tram Teb fino a Vertova, le varianti di Cerete e Ponte Nossa-Clusone, il ponte di Cene, l’accesso all’ospedale di Piario, la rotatoria di Ponte Nossa, in attesa della quale la Provincia ha preparato il progetto del semaforo, soluzione tampone per mettere in sicurezza l’incrocio all’ex stazione, il semaforo di Colzate e lo scavalco al rondò delle valli –, si sono ora superate le 20.

Nelle loro lettere e mail, uno dopo l’altro i sindaci hanno prodotto una lista di una ventina di interventi, dalla media all’alta valle, che saranno ora vagliati dalla Giunta della Comunità montana per poi essere sottoposti all’attenzione dell’assemblea, entro fine mese. Stabilita una graduatoria su tre livelli – sotto i tre milioni di euro, fra i tre e i 10 e oltre i dieci milioni –, con questa si andrà a batter cassa in Provincia, Regione e al governo.

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