La versione della proprietaria del cane ucciso
«Accoltellato in modo brutale»

La versione della proprietaria dell’Amstaff ucciso a coltellate dopo un confronto in strada con un Jack Russel a San Pellegrino.

«Ho tentato di tenere a distanza i due cani, ma il Jack Russel era libero e senza guinzaglio». Così la versione dei fatti della proprietaria dell’Amstaff, cane di quasi due anni, ucciso la sera dell’11 agosto a coltellate, in via accole a San Pellegrino. Una versione differente da quella riportata lunedì sul nostro giornale e riferita dall’altra parte ai carabinieri. Sarà il giudice, a questo punto, a stabilire le responsabilità di ciascuno.

«Passeggiavo in compagnia di altre persone – racconta – con il cane (un Amstaff e non un Pitbull come riferito dai carabinieri, ndr) al guinzaglio. Ho visto sbucare sulla strada un cane libero che si è diretto verso il mio e ho tentato di tenere a distanza i due cani. Ma il cane aggressore, libero e senza guinzaglio, non si è allontanato, nemmeno quando, quasi immediatamente, è arrivata la sua proprietaria.

Dopo pochi secondi di zuffa, il marito della donna è uscito di casa e armato, e spintonando i presenti si è diretto verso il cane, colpendolo con il coltello. Già al primo colpo, l’Amstaff, che guaiva per il dolore, aveva abbandonato la presa sul cane aggressore e ha cercato rifugio da me. Io ho tentato di porre fine alla violenza, frapponendomi tra il cane e l’uomo, ma invano. Ha continuato a infierire».

«Non volevamo sollevare un polverone mediatico – afferma il proprietario dell’Amstaff – ma ci interessa che la giustizia proceda nei modi e nelle sedi opportune, affinché sia condannato l’atto brutale. Ringraziamo quanti ci hanno manifestato solidarietà per il nostro dolore».

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