I tre angeli bresciani di Almenno
«Ecco cosa è successo in palestra»

Beatrice studia Fisioterapia, Giorgia invece è al secondo anno di Scienze Motorie: entrambe giocano a pallavolo nel Borgovolley di serie D. Paolo invece è il loro dirigente accompagnatore e nella vita fa l’infermiere: in passato è stato in servizio in una Unità di Terapia intensiva.

Sono loro gli «eroi» bresciani di Almenno: loro hanno salvato la vita all’uomo che sabato sera è stato colpito da un infarto in palestra dove erano in trasferta per una partita di pallavolo.

«Avevo fatto il corso per soccorritori, ma una cosa è la teoria, una cosa è trovarsi davanti a una persona che sta male - spiega Beatrice -. Io e Giorgia ci siamo avvicinate all’uomo disteso a terra, con la moglie che gli teneva la testa. Nessuno sapeva cosa fare: lo abbiamo messo nella posizione di sicurezza. Abbiamo capito che non respirava: Giorgia ha iniziato a fare delle compressioni sul petto e Paolo è arrivato con il defibrillatore. Poi l’uomo ha cominciato a respirare: non ci credevo, per fortuna è finita bene. Dopo quanto è successo mi sono chiesta come abbiamo fatto a essere così lucide: eravamo al posto giusto nel momento giusto» racconta Beatrice.La sua intervista, quella di Giorgia e di Paolo sono on line cliccando qui, sul Giornale di Brescia che li ha intervistati.

Una fortuna per l’uomo che sabato sera si è sentito male nel palazzetto dello sport di Almenno San Salvatore: lo spettatore cinquantenne almennese è stato colpito da un infarto e solo la prontezza di spirito dei tre bresciani lo ha salvato. I tre angeli sono Paolo Corberi, Giorgia Ferrai e Beatrice Alghisi.

Soccorso poi dal personale del 118 e trasportato all’ospedale Papa Giovanni XXIII, lo spettatore è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico al cuore, ma le sue condizioni dovrebbero essere buone. L’episodio verso 20,30, prima dell’inizio del match tra la formazione di casa Asd Lemen Volley e il Borgovolley, di Borgosatollo (Brescia), partita di serie D.

Lo spettatore di Almenno si trovava con la moglie, tra l’altro dirigente della squadra di volley locale, e si apprestava a seguire la partita nella quale giocava anche la figlia: il malore è stato improvviso e il cinquantenne si è accasciato a terra. Subito è scattato l’allarme , con l’intervento dei tre bresciani. «Prima respirava a fatica e poi ha smesso di respirare del tutto. Con il defibrillatore ha ripreso conoscenza - commenta Giorgia -. Emotivamente è stato sconvolgente intervenire: la cosa più bella e più brutta della mia vita, non dimenticherò il volto dell’uomo».

«Per fortuna è andato tutto bene e la fortuna è stata quella di avere il defibrillatore in palestra» commenta Paolo, che per il suo lavoro come infermiere sa gestire queste emergenze . «La fase più difficile è però gestire i momenti concitati, soprattutto con i familiari accanto». Fondamentale l’attrezzatura e avere persone sul luogo dell’emergenza formate, capaci di gestire queste problematiche, in attesa dell’arrivo dei soccorsi, per intervenire tempestivamente.

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