Bracca piange il suo «ragazzo d’oro»
Sabato l’ultimo saluto a Roberto

Roberto Frigeni, 51 anni, non ha superato lo shock anafilattico causato da una puntura di calabrone. Era stato ricoverato in gravi condizioni martedì. Lascia la moglie e la figlia: sabato i funerali.

Non ce l’ha fatta Roberto Frigeni, il cacciatore di 51 anni della frazione Bruga di Bracca che martedì era andato in shock anafilattico a seguito di una puntura di calabrone. L’uomo era ricoverato in gravissime condizioni al «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo dove era arrivato in mattinata dopo il soccorso in elicottero. Giovedì pomeriggio purtroppo la tragica notizia.

Amici e conoscenti si erano uniti all’apprensione dei parenti sperando in qualche segnale di ripresa, tanti i messaggi di incoraggiamento per Frigeni. «Roby era un ragazzo d’oro – continuano i conoscenti –: la sua famiglia veniva in villeggiatura a Bracca quando lui e sua sorella erano piccoli, una famiglia molto unita, molto affiatata, siamo praticamente cresciuti insieme. Dapprima ha lavorato nell’oreficeria di famiglia, in seguito quando questa ha chiuso, aveva trovato un lavoro dipendente come operaio». Roberto viene ricordato come una persona alla mano, ma riservata. A Bracca si era fatto molti amici e si è appassionato tanto alla vita tranquilla del paese tanto da decidere di trasferirsi con la moglie Silena una ventina di anni fa. Tanti i messaggi di cordoglio, i funerali si terranno sabato alle 15,30 partendo dall’ospedale per la chiesa parrocchiale.

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