I satelliti italiani puntati sul vulcano islandese

I satelliti radar della costellazione italiana Cosmo-SkyMed hanno misurato la deformazione del suolo causata dalla risalita del magma del vulcano islandese Fagradalsfjall, nella zona sud-occidentale del Paese, e che ha portato la Protezione civile islandese a decidere di evacuare la città di Grindavík a partire dalla sera del 10 novembre. La costellazione di satelliti per l'osservazione della Terra sviluppata dall'Agenzia Spaziale Italiana in cooperazione con il ministero della Difesa ha fornito in particolare due immagini che mostrano la deformazione del suolo avvenuta a partire dal 10 novembre. Nella sola giornata di venerdì 10 novembre 2023, informa l'Asi in un comunicato, sono stati registrati in Islanda più di 800 terremoti.

Entrambe le immagini fornite dai satelliti italiani mostrano un'ampia deformazione del suolo correlata a un aumento del magma iniziato nel pomeriggio del 10 novembre all'interno del sistema vulcanico Reykjanes-Svartsengi.

La prima immagine si basa sui dati acquisiti dal 3 all'11 novembre e ha permesso di calcolare che il tunnel di magna ha una lunghezza media di 15 chilometri, si trova a meno di un chilometro di profondità e ha una variazione di volume di circa 70 milioni di metri cubi. La seconda immagine, che si riferisce ai dati acquisiti fra 2 e il 10 novembre, ha confermato che l'intrusione di magma si estende sotto la città di Grindavík, fornendo così elementi a sostegno della decisione presa dalla Protezione Civile islandese di iniziare l'evacuazione della città nella tarda serata di venerdì.

In coordinamento con il gruppo di lavoro sui disastri del Comitato internazionale dei satelliti per l'osservazione della Terra, l'Asi fornisce in modo continuativo dal 2014 i dati sui vulcani islandesi acquisiti dai satelliti Cosmo-SkyMed e attualmente sta supportando l'attività dell'Ufficio meteorologico islandese.

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