9° edizione della Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime mafie


(Arv) Venezia 5 apr. 2024 -      “Diceva Giovanni Falcone che ‘gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini’. Ecco noi oggi siamo qui a dir grazie a queste donne e a questi uomini che continuano a tenere alti gli ideali della legalità, del diritto, della sicurezza, continuando il cammino segnato da figure eccezionali come appunto Giovanni Falcone. Al marzo 2024 sono morte per mano mafiosa in Italia 1013 persone, di cui 119 donne e 122 minori. Il dato numerico tuttavia non spiega la complessità della violenza esercitata dalle organizzazioni mafiose, né spiega la dimensione dell’universo malavitoso che raggiunge dimensioni impressionanti, arrivando a condizionare la vita di intere regioni e di tantissime comunità costrette a subire angherie, soprusi, ingiustizie. Se guardiamo ai dati dell’Ufficio centrale di Statistica del Ministero degli Interni per l’anno 2022 troviamo 2.255.777 reati denunciati alle Forze di Polizia e circa 818.619 persone denunciate: già questi numeri dimostrano la vastità e complessità della materia, ma, come ho già detto, i numeri dicono poco del dolore, dei disagi e dei problemi che la rete malavitosa genera, creando un danno effettivo veramente grande che sarebbe ancor peggiore se non vi fosse la dedizione delle donne e degli uomini delle Forze dell’Ordine, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, ma anche della Polizia penitenziaria, Guardia Costiera, Polizia Municipale, Forestali e Agenti provinciali per non parlare poi dei magistrati inquirenti che ogni giorno, anche nelle condizioni ambientali più complesse e difficili, sostengono uno sforzo diurno. Oggi premiamo chi si è distinto maggiormente, ma con le donne e con gli uomini a cui oggi diamo un pubblico riconoscimento noi vogliamo ringraziare anche tutti i loro colleghi ai quali va il nostro più sentito grazie: sono loro i baluardi della cultura della legalità, è grazie a loro se la criminalità non solo non dilaga ma un giorno verrà sconfitta”.
Lo ha affermato il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti presente oggi a Belluno, al Palazzetto dello Spes Arena, alla 9° edizione della Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, promossa dalla Regione Veneto e realizzata da Avviso Pubblico in collaborazione con Libera Veneto, con il patrocinio del Comune di Belluno.
Contestualmente, Avviso Pubblico ha realizzato un percorso didattico-educativo che durante l’anno scolastico 2023-2024 ha coinvolto circa 700 studenti di 14 scuole di tutto il territorio regionale: i ragazzi hanno incontrato rappresentanti di Avviso Pubblico e di Libera Veneto, oltre a magistrati, giornalisti, esperti, familiari di vittime. Agli studenti e alle studentesse sono stati forniti diversi materiali ed è stato chiesto loro di produrre un elaborato, ricordando una vittima di mafia e manifestando il loro impegno per promuovere e diffondere la cultura della cittadinanza attiva e responsabile. Oggi a Belluno è stato premiato anche il loro lavoro.
“La sconfitta del crimine passa per la condivisione e diffusione della cultura della legalità, del rifiuto del delitto: il crimine, la violazione delle norme, è una barbarie che non vogliamo portare con noi nel cammino verso il domani. La loro è una cultura di morte, la nostra scelta è la cultura di vita, ed esaltando questa scelta noi oggi ribadiamo la grande aspirazione alla Pace, non solo alla serenità nelle nostre contrade e nelle nostre città, ma ovunque nel mondo, Con la Pace tutto è possibile e non può esistere Pace laddove c’è violenza, c’è sopraffazione, c’è violazione del Diritto. Noi oggi diciamo grazie allora alle donne e agli uomini che ogni giorno sono in prima linea nella difesa della Legge, nella Difesa del Diritto, nella difesa dei più deboli e di tutti i cittadini e nel ringraziarli ricordiamo quanti hanno dato la vita per assolvere al loro dovere e quanti innocenti sono stati brutalmente assassinati dalle organizzazioni mafiose, che sono un cancro che sconfiggeremo ed estirperemo definitivamente dal nostro corpo sociale”, ha concluso Ciambetti.
 

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