La biblioteca al supermarket grazie ai ragazzi con autismo

IL PROGETTO. Il sabato alla Coop di via Autostrada stand particolare dell’Asd San Paolo in Bianco, insieme a Comune, «Serena» e Rotary Club Città Alta.

Ogni sabato alla Coop di via Autostrada a Bergamo compare uno stand particolare: un gruppo di ragazzi con autismo dell’Associazione Asd San Paolo in Bianco allestisce una piccola biblioteca dove i clienti possono prendere in prestito i libri del Sistema bibliotecario urbano (Sbu) prima e dopo la spesa, senza doversi recare in biblioteca. Un progetto nato un anno fa grazie alla collaborazione tra più soggetti, che permette ai ragazzi che fanno parte dell’associazione di sperimentarsi in esperienze di vita concreta e allo stesso tempo di promuovere socialità e inclusione.

Un progetto all’avanguardia

«A gennaio 2022 la nostra associazione ha firmato il patto per la lettura con il Comune di Bergamo, impegnandoci con azioni concrete a supporto della rete territoriale – racconta Silvia Galimberti, presidente di Asd San Paolo in Bianco -. Parallelamente abbiamo portato avanti anche altri progetti insieme all’assessorato alle Politiche sociali e a Coop. È nata così l’idea di avviare questo progetto all’avanguardia, che mettesse insieme le diverse risorse che stavamo intercettando per permettere alle persone con disabilità non solo di mettersi in gioco ma anche al servizio della propria comunità».

«Le persone con disabilità in questo modo diventano risorse prima di tutto per se stessi e poi anche per gli altri, in una pluralità di collaborazioni e sinergie che rendono la proposta innovativa, unica e gradita dalle famiglie, dagli operatori, dai volontari e dalle persone che la frequentano»

«L’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Bergamo ha accolto con favore questa proposta perché permette di costruire occasioni concrete di vita autonoma e vera - spiega Paola Morandini, responsabile dei Servizi disabilità del Comune di Bergamo -. Le persone con disabilità in questo modo diventano risorse prima di tutto per se stessi e poi anche per gli altri, in una pluralità di collaborazioni e sinergie che rendono la proposta innovativa, unica e gradita dalle famiglie, dagli operatori, dai volontari e dalle persone che la frequentano».

Collaborazione per la spesa

Un’idea che è piaciuta fin da subito anche a Coop Lombardia, che ha scelto di accoglierla e sostenerla, in linea con le sue progettualità sociali. «Coop ha più di dieci supermercati autism friendly, con diverse iniziative che riguardano questo tema - sottolinea il referente Giorgio Sfreddo -. Questa idea ci è piaciuta perché esce dagli schemi e permette di contaminarci con altre realtà. È il modo con il quale noi immaginiamo che una cooperativa debba svolgere il suo ruolo di responsabilità sociale di impresa e agirlo concretamente». «All’inizio del progetto sembrava una cosa strana, ma i ragazzi e i volontari hanno portato nel negozio entusiasmo e vitalità - aggiunge Giulio Villani, responsabile del punto vendita Coop di Bergamo Autostrada -. Abbiamo notato che molti clienti sono sensibili. È motivo di orgoglio perché ci differenzia da tutti gli altri». A rendere possibile l’iniziativa sono anche la Cooperativa Serena con i suoi educatori e Rotary Club Città Alta con i suoi volontari. Ogni sabato dalle 9,30 alle 12 nel negozio Coop Lombardia di Bergamo è presente una squadra composta da due persone con autismo, un assistente educatore professionale e alcuni volontari: qui i cittadini possono prenotare, ritirare e consegnare i libri del Sistema Bibliotecario urbano, oltre che visionare le novità librarie aggiornate settimanalmente dal Sistema. «La bellezza di questo progetto - racconta Aldo Arditi, presidente del Rotary Città Alta - è che i ragazzi si mettono alla prova con attività che per loro non sono per nulla scontate. In quelle tre ore non solo fanno la registrazione dei libri, ma hanno bisogno di relazioni che ricambiano con sorrisi, momenti condivisi, racconto di imprese che fanno nella loro vita e che per loro sono importanti. Il Rotary come anima ha il service, aiutando sia a livello territoriale che internazionale: in questo progetto abbiamo visto la possibilità di un contributo fattivo di noi soci affiancando e mettendoci a disposizione dei ragazzi».

I grandi passi compiuti

Dello stesso avviso anche l’educatrice di Cooperativa Serena, Maria Isabel Sacomi: «È un anno che lavoro nel progetto e ho visto i grandi passi che hanno fatto i ragazzi. La società deve imparare ad essere più aperta e rispettosa e questo ne è un esempio concreto. Ci sono persone che si avvicinano spesso, non solo prendono i libri ma fanno anche conversazione». «Il coinvolgimento delle persone con disabilità è concreto, l’esperienza così non è solo arricchente ma anche formativa - conclude Galimberti -. I ragazzi si devono spendere non solo nella gestione del prestito, ma anche nel coinvolgimento dei clienti. La squadra è diventata sempre più corposa, le attività più varie e si imparano cose nuove. Questo è incentivante per tutti».

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