Infarto all’Alpe Corte, 38enne salvo grazie al defibrillatore

IL MALORE. Escursionista di 38 anni soccorso dalla rifugista e da un parroco del Cre: «Il 118 ci ha fatto i complimenti».

Una vera e propria task force per salvare un escursionista di 38 anni che ieri pomeriggio ha avuto un infarto ad Ardesio, poco dopo aver raggiunto il rifugio Alpe Corte. A raccontare l’accaduto è Serena Bonacorsi, 21 anni, figlia dei rifugisti, che da poco ha superato il corso di primo soccorso con il defibrillatore organizzato dal Cai. L’Alpe Corte infatti, insieme al rifugio Mario Merelli al Coca e al Nani Tagliaferri in Valle di Scalve, è stato tra i primi coinvolti nel «Progetto rifugi Sos» della Bergamasca e da un mese ha in dotazione un defibrillatore automatico esterno (Dae) installato in una colonnina.

Il malore nel primo pomeriggio

«Verso le 14 è arrivato al rifugio un ragazzo – racconta Serena – e mi ha detto che il suo amico si era sentito male. Gli ho chiesto se voleva che chiamassi il 112, ma mi ha detto che voleva provare a dargli prima dell’acqua. Gliel’ho data ma poco dopo è arrivato un altro ragazzo dicendomi di chiamare subito il 112 perché l’escursionista era steso a terra. Fortunatamente oggi (ieri, ndr) c’erano molti Cre in zona e in tanti si sono prodigati per aiutare. Dopo aver chiamato il 112 ho preso il defibrillatore dalla colonnina appena fuori dal rifugio e sono andata dal giovane. So solo che si chiama Marco e ha 38 anni, perché il suo amico continuava a chiamarlo per fargli forza. Siccome è robusto, un parroco che ha fatto il corso come me gli ha praticato il massaggio cardiaco mentre io gli applicavo il defibrillatore. Altri ragazzi si sono alternati nel massaggio cardiaco, poi il Dae in automatico gli ha dato alcune scosse. Nel frattempo è arrivato l’elicottero del 118 di Sondrio e sono andati avanti loro nelle manovre di rianimazione. Ci hanno fatto i complimenti per quello che eravamo riusciti a fare, ci hanno detto che eravamo stato bravissimi, è stata davvero un’emozione. Speriamo di essere riusciti a salvargli la vita».

Il ricovero a Bergamo

Il 38enne è stato trasportato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. In volo ha avuto un altro arresto cardiaco e il medico ha utilizzato il massaggiatore meccanico automatico Lucas. Ora l’escursionista è ricoverato e la prognosi è riservata. «Ho accompagnato in jeep il suo amico a Valcanale, dove avevano lasciato l’auto – prosegue Serena – e mi ha raccontato che avevano fatto un po’ di fatica a salire fino al rifugio e che l’amico aveva avvertito pesantezza allo stomaco. Le loro intenzioni erano quelle di arrivare al lago Branchino».

I rifugi con i defibrillatori

«Da 10 anni i nostri rifugi hanno i defibrillatori, posti all’interno e utilizzati solo dai nostri rifugisti appositamente formati – spiega Donato Musci, presidente della commissione Rifugi Cai Bergamo –, ma ormai avevano fatto il loro tempo e così l’anno scorso, grazie al “Progetto rifugi Sos” e al Rotary Clusone abbiamo installato 10 Dae automatici di ultima generazione all’esterno dei rifugi, che possono essere utilizzati anche da chi non ha fatto il corso, anche se i rifugisti hanno comunque fatto un aggiornamento. L’Alpe Corte è stato tra i primi tre ad installare questa colonnina e fa piacere sapere che si è rivelata subito utile».

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