Trovato senza vita l’escursionista disperso: rintracciato grazie al gps dell’orologio

SCHILPARIO. L’uomo, 66 anni, di Fidenza, era caduto in una zona impervia nella valle del Vò. In azione gli elicotteri di vigili del fuoco e fiamme gialle, oltre ai droni del Soccorso alpino.

Si sono concluse nel peggiore dei modi le ricerche dell’escursionista di 66 anni disperso da martedì pomeriggio in valle di Scalve, nel territorio del Comune di Schilpario. Dopo una giornata di ricerche, che hanno visto coinvolto un notevole spiegamento di uomini e mezzi, nel pomeriggio di mercoledì 21 giugno è stato infatti ritrovato nella Valle del Vò il corpo privo di vita dell’escursionista. Si tratta di una persona proveniente da Fidenza, Comune in provincia di Parma, in Emilia Romagna, che si trovava in Valle di Scalve per un soggiorno turistico insieme alla famiglia.

L’allarme dato dalla figlia

Le ricerche erano partite dopo la segnalazione del suo mancato rientro da un’escursione, effettuata da una figlia del sessantaseienne, nel tardo pomeriggio di martedì. Per le operazioni sono intervenuti i tecnici della VI delegazione Orobica del Soccorso alpino e speleologico, arrivati da tutte le stazioni, i carabinieri della stazione di Vilminore, il Soccorso alpino della Guardia di finanza e i vigili del fuoco di Clusone. Impegnata anche la squadra del Soccorso alpino con i droni, giunta da Milano, insieme ad altri sistemi interni di ricerca. Tra la serata di martedì e il pomeriggio di mercoledì si sono susseguiti anche i sorvoli con gli elicotteri della Guardia di finanza (della sezione aerea di Varese) e dei vigili del fuoco, che hanno perlustrato la zona dall’alto e portato in quota le squadre territoriali per le ricerche sul campo. Ad aiutare i soccorritori nell’individuazione della zona è stato il tracciamento di alcuni segnali gps, forniti dall’orologio Garmin che l’escursionista portava al polso.

Il ritrovamento in un canale

Le ricerche si sono quindi concentrate in una zona particolarmente impervia, nella Valle del Vò, a monte rispetto al sentiero che dalla località Ronco di Schilpario conduce al rifugio Nani Tagliaferri. Durante le ricerche in un canale, estremamente impervio, effettuate tramite calate in corda doppia, i soccorritori hanno ritrovato l’uomo. Il medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso. A effettuare il ritrovamento è stata una squadra mista di vigili del fuoco, membri del Soccorso alpino e della Guardia di finanza, mentre il recupero della salma è stato effettuato dai vigili del fuoco con l’elicottero, vista appunto la zona particolarmente impervia dove l’escursionista ha perso la vita.

La morte di questo escursionista segue un’altra disgrazia in montagna avvenuta sempre in Valle di Scalve nella giornata di martedì. Un uomo di 60 anni di Nembro, Roberto Guerini, è deceduto a seguito di un arresto cardiaco mentre si trovava nella zona del Passo del Vivione. Anche lui stava rientrando da un’escursione compiuta in solitaria: colto da malore, è stato subito visto e soccorso da altri escursionisti, che gli hanno effettuato il massaggio cardiaco e hanno allertato i soccorsi, ma anche per lui non c’è stato nulla da fare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA