Disegni e tessuti, nasce il mondo di Michela Pesenti

La storia. Le esperienze da Armani e Corneliani, per la giovane di Zogno linee esclusive e capi sofisticati. «Parto dalle fantasie che creo per le stoffe».

Immagini di una stampa o di un tessuto d’arredo scattate durante un viaggio, un quadro impresso nella memoria, un fermo immagine di un look street style di una donna che l’ha colpita in giro per il mondo. Michela Pesenti parte da qui per raccontare l’ispirazione del suo omonimo brand, nato da soli due anni e in pieno sviluppo dopo le esperienze nel mondo della moda che l’hanno portata a vivere la sua «avventura» come diceva Elio Fiorucci alle giovani stiliste in erba.

Gli studi all’estero e l’esperienza da Armani

Riservata, elegante nei modi, Michela ha chiaro il percorso che vuole intraprendere nonostante i soli 28 anni. Originaria di Zogno, si divide tra Bergamo e Firenze con qualche puntatina internazionale in giro per il mondo dove la portano il lavoro e gli amici: «Dai 16 anni ho terminato il liceo scientifico negli Stati Uniti e questo mi ha permesso di creare una rete di contatti negli Usa e in Europa - spiega -. Poi, dopo il corso di Fashion Stylist alla Marangoni di Milano, ho iniziato a lavorare da Armani: seguivo l’organizzazione dei servizi fotografici di tutte le linee, un’esperienza che mi ha dato molto e mi ha fatto capire cosa volevo fare e cosa dovevo ancora imparare».

Da Corneliani

Da qui il passaggio a Mantova, da Corneliani: «Avevo bisogno di “vivere” un pezzo della moda fondamentale per poi intraprendere la mia attività “da solista”: mi serviva essere parte attiva nel settore creativo e di sperimentazione di una maison e in quattro anni da Corneliani ho potuto lavorare in questi ambiti a 360 gradi, nell’ufficio stile, nel marketing, nell’ufficio visual».

Una formazione che ha permesso a Michela di capire e testare con mano il processo moda dall’inizio alla fine: «Tanto che nel 2020 ho deciso di iniziare con la mia etichetta, che porta il mio nome» spiega. Aveva 26 anni e il Covid stava arrivando nelle vite di tutti noi: «Ma non ho mollato, era il sogno di sempre e come ho sentito raccontare una volta da Elio Fiorucci, “i sogni si devono sempre seguire, a volte anche osando, ma senza mai paura”».

«È sempre stata la mia passione: ideare e realizzare pattern, partendo dalle prove su carta, su cotone e seta - spiega -. Devo ringraziare mio padre Roberto per questo: lui è un incredibile collezionista e anni fa ha ritirato dei volumi d’arte degli anni Venti. I disegni, le geometri degli intarsi lignei che ho studiato su quelle pagine, mi hanno da sempre inspirato e ho iniziato così a disegnare fantasie per tessuti»

Un grande maestro di stile, Fiorucci, una grande forza di volontà quella di Michela che inizia a lavorare giorno e notte, partendo dal tessuto: «È sempre stata la mia passione: ideare e realizzare pattern, partendo dalle prove su carta, su cotone e seta - spiega -. Devo ringraziare mio padre Roberto per questo: lui è un incredibile collezionista e anni fa ha ritirato dei volumi d’arte degli anni Venti. I disegni, le geometri degli intarsi lignei che ho studiato su quelle pagine, mi hanno da sempre inspirato e ho iniziato così a disegnare fantasie per tessuti». Tanto di averne depositata anche una: «Ispirata ad un disegno di intarsi e mosaici lignei trovato tra le pagine di un manuale del 1920. Creo decine di fantasie ogni stagione e le stampo su tessuti che diventano così esclusivi e per un serie limitata di capi».

Poi ci sono i viaggi, una passione per l’arte e l’architettura con la prima capsule nel luglio del 2020, in piazza Pitti a Firenze, e la collezione invernale successiva che inizia a farla conoscere attraverso presentazioni in Italia e contatti all’estero: «Lavoro principalmente con il passaparola, il valore aggiunto sono i tessuti in edizione limitata e una personalizzazione del capo che rendo così esclusivo». Il tutto made in Italy e all’insegna di una spiccata artigianalità, per una collezione che per l’autunno/inverno alle porte sarà all’insegna di linee semplici, raffinate «capaci di durare nel tempo - spiega Michela -. Ci sarà il cappotto in alpaca e cashmere con impunture a mano, nei toni del blu, del verde miliare e panna; cappe versatili sopra un cappotto o un maglione, camicie e abiti in seta, tanto velluto di cotone e seta sempre nei toni del blu e del verde bosco per completi giacca e pantalone; colli a scialle in velluti di seta». Michela non usa mai il nero: «È vero, e amo il verde, forse per la passione che ho per il mondo della botanica, i disegni e i colori della natura - spiega -. Quest’anno ho testato la prima tintura di colore in esclusiva ed è un verde».

La campionessa Sofia Goggia ha postato una foto con un costume by Michela Pesenti

Sperimenta e pensa al futuro, mentre i suoi abiti sono scelti da donne italiane ma anche in giro per il mondo, con richieste che arrivano dalla Svizzera fino all’Australia passando per Hong Kong: «L’estate ha accresciuto la mia rete di contatti grazie alla presenza dei miei abiti in due boutique di hotel in Franciacorta e a Porto Cervo. Il prossimo sogno è uno showroom, magari a Bergamo, e sicuramente devo diventare più digital per spingere anche sull’estero con qualche punto vendita internazionale» sorride e racconta la sua sorpresa quando la campionessa Sofia Goggia ha postato una foto con un costume by Michela Pesenti: «È stato un onore, le fantasie che ho proposto per l’estate sono piaciute molto. Punto su un’eleganza sofisticata, iconica, mai ostentata. La qualità dei tessuti é un elemento fondamentale che caratterizza i capi valorizzando l’alta manifattura e sartorialità italiana con una particolare cura nei dettagli» spiega la sua donna, «aperta al mondo, alle diverse culture, curiosa». Un po’ come lei: «La strada da percorrere è lunga - dice -. Io continuo a camminare e a osare, lasciandomi trasportare dall’ispirazione di un disegno».

© RIPRODUZIONE RISERVATA