Senza Scamacca e aspettando Cdk per l’Atalanta fa gol Piccoli

IL PUNTO. La leggenda (perché di questo si tratta, come dimostrato dalla scienza) è nota: il calabrone, per massa corporea e forma tutt’altro che aerodinamica, non potrebbe volare, ma lui non lo sa e vola.

Così è la Juventus di quest’anno: secondo le logiche del calcio non dovrebbe essere in grado di lottare per lo scudetto. Invece lei non lo sa e sta sempre lì, con quel suo corto muso allegriano talmente corto che, più che quello di un cavallo, sembra quello di un cane boxer. Aggrappata all’Inter. Pronta a pungere proprio come un calabrone. Sfatando leggende e luoghi comuni con un aforisma che sarebbe forse piaciuto a Ennio Flaiano, maestro del genere: ha un gioco bruttissimo, e lo fa benissimo.

Una filosofia che per la verità, quest’anno, sembrano aver sposato in parecchi. Prendiamo le romane: la Lazio fatica a battere un Cagliari in dieci per gran parte della partita, la Roma ha a propria volta bisogno di un’espulsione per domare il Sassuolo. Eppure vincono e sono lì, in quel mucchio di sei squadre in 4 punti che al momento sembrano destinate a giocarsi il quarto e ultimo posto Champions ( a meno di regali postumi dal ranking Uefa) e gli altri che valgono l’Europa. Con l’Atalanta attesa da una settimana corta delicatissima: stasera a Torino può escludere dai giochi la squadra granata, eterna incompiuta. Sabato, all’opposto, potrebbe invece trascinare nel gruppone il Milan, terzo ma probabilmente destinato in prospettiva a giocarsela più con chi sta sotto che con chi sta sopra.

Due partite chiave, da affrontare (come le altre almeno fino all’inizio del nuovo anno) senza Gianluca Scamacca, che con 6 gol in 7 partite da titolare si era proposto come il terminale del gioco e delle speranze della squadra. E la sua assenza forzata,unita al profilarsi dei rossoneri all’orizzonte, chiama direttamente in causa Charles De Ketelaere, con tutte quelle qualità che finora ha lasciato solo intravvedere attraverso il muro della sua amletica timidezza. Non sarà magari l’ultima chiamata, ma il treno sta partendo.

Nel frattempo, a far gol per l’Atalanta orfana del suo centravanti ci ha pensato uno dei figli di Zingonia sparsi per l’Italia, Roberto Piccoli, ora in prestito al Lecce. Il suo rigore al 10’ di recupero ha portato via due punti al Bologna, su cui i nerazzurri ora hanno la possibilità del controsorpasso. Non è molto, ma una corsa così tirata si decide sui dettagli.

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