Un tour di 53 tappe alla riscoperta dell’Italia musicale

CAPITALE DELLA CULTURA. Due appassionati di Villa di Serio hanno iniziato un viaggio di 7 mila chilometri in automobile e a piedi, da Donizetti a Nino Rota .

Un percorso in tutta Italia per celebrare la bellezza del nostro patrimonio musicale e valorizzare tutti quei nomi che hanno lasciato un segno nella lunga storia artistica del nostro Paese. Con questo ambizioso obiettivo due amici bergamaschi legati dalla passione e dall’amore per la musica e l’arte – Leone Facoetti 60 anni, e Pietro Barcella, 57 anni, entrambi di Villa di Serio – hanno creato un «Itinerario Musicale Culturale», un percorso di circa 7 mila chilometri che toccherà 140 località e raggrupperà oltre 250 tra compositori, musicisti e grandi interpreti.

Leone e Pietro hanno iniziato ufficialmente il loro viaggio (che si svolgerà per tappe successive, con ritorni a casa) pochi giorni fa: la prima tappa li ha portati a piedi da Villa di Serio a Città Alta alla scoperta dei luoghi donizettiani. «Saremo impegnati fino a novembre – spiega Facoetti -. In tutti questi mesi, raggiungeremo a nostre spese numerose realtà italiane, per una somma complessiva di 53 tappe. La maggior parte dei chilometri li faremo in macchina o con mezzi pubblici, ma circa 1.400 chilometri li affronteremo a piedi, in modo particolare gli ultimi 5 chilometri di ciascuna tappa».

Una ricchezza da riscoprire

Alla base di questo progetto – sottolineano gli ideatori – c’è il desiderio di scoprire la ricchezza della musica italiana, portando alla luce i tesori e tutte quelle storie di eccellenze che non hanno paragoni in tutto il mondo, andando a toccare tutti quei luoghi che hanno avuto la fortuna di veder nascere un compositore o un musicista: «Molti di questi nomi attendono di essere rivalutati e spetta a tutti noi il compito di restituire alle nuove generazioni il loro contributo dato all’arte» - dicono.

Il viaggio, dopo un incontro con il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e una telefonata con il maestro Corrado Rovaris, è proseguito poi giovedì verso Brescia, dove Leone e Pietro hanno incontrato l’amministrazione comunale e hanno approfondito le storie e le opere di Antonio Bazzini e del grande pianista Arturo Benedetti Michelangeli.

Nelle prossime settimane raggiungeranno altre importanti città, tra le quali Crema, Parma, Venezia, Lucca, Genova, Firenze, Napoli, Catania, Torino, Milano, da Puccini e Mameli a Nino Rota. «Abbiamo lavorato mesi a questo progetto – dice Leone – consultando archivi, contattando associazioni, eredi dei musicisti, biblioteche e municipi, tutti luoghi fertili di cultura, con una storia avvincente che va raccontata e diffusa. Abbiamo realizzato uno speciale “drappo” che porteremo con noi in questa avventura e che sarà il testimone dei nostri incontri».

Il percorso si concluderà il 29 novembre

Il percorso di concluderà il prossimo 29 novembre, nel giorno del 226° anniversario della nascita di Gaetano Donizetti. Partendo dalla tomba di Giuseppe Verdi, presso la Fondazione Verdi di Milano, i due raggiungeranno nuovamente Bergamo a piedi, attraverso un percorso di 53 chilometri che terminerà sulla tomba del celebre compositore bergamasco, all’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore in Città Alta. «Sarà possibile seguire le tappe sul mio profilo Facebook – assicura, un po’ emozionato, Leone -. In questa bacheca virtuale condivideremo le nostre giornate e i nostri incontri, facendo conoscere anche le persone che si uniranno a noi lungo il tragitto. Inoltre, saranno disponibili tutte le informazioni sui musicisti e sui compositori che andremo a valorizzare».

Oltre a Gaetano Donizetti, l’itinerario bergamasco toccherà anche i luoghi di Alfredo Piatti, Pietro Antonio Locatelli, Gianandrea Gavazzeni, Angelina Ortolani, Giovanni Battista Perucchini, Felice Moretti e Giovanni Battista Rubini. «Complessivamente – conclude Pietro – stiamo parlando di centinaia di nomi. Non si sono quindi solo i grandi protagonisti della storia, ma anche figure meno conosciute che tuttavia hanno lasciato un solco nell’identità culturale di un preciso territorio. In tutte queste città vorremmo formalizzare una sorta di gemellaggio artistico e concretizzare così il nostro itinerario in un circuito che potrà essere in futuro apprezzato e considerato da molti appassionati. Il tutto spinti delle parole del maestro Riccardo Muti, che da molti anni denuncia lo stato di abbandono, in alcuni territori, di un patrimonio immateriale unico come quello italiano».

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