La Fiera dei Librai, una luce sul mondo della lettura che ha bisogno di più risorse

L’INAUGURAZIONE. Il presidente di Confesercenti Bergamo Antonio Terzi apre la kermesse ricordando i tagli al settore: «Spaventosa la dinamica di chiusure», «prospettive complicate per le librerie indipendenti».

Un’iniziativa «ormai storica». Un «unicum a livello nazionale, in quanto organizzata da una rete di librerie indipendenti locali». Si è celebrata, sabato 20 aprile, sul Sentierone, l’inaugurazione della 65ª Fiera dei Librai. Un modo, anche, per «portare l’attenzione sul tema del libro, della lettura, recentemente troppo dimenticati, mentre sarebbero da riportare al centro della discussione pubblica. Non nascondiamo la nostra preoccupazione», dichiara Antonio Terzi, presidente Confesercenti Bergamo, presidente nazionale Sil, presidente di Li.Ber, l’Associazione Librai Bergamaschi cui afferiscono le librerie indipendenti che danno vita alla manifestazione: Arnoldi, Nani, Palomar, Il Parnaso, Punto a capo libri. «Confesercenti nazionale, a ottobre, ha fatto una simulazione al 2030 sui numeri delle varie tipologie di esercizi commerciali», spiega Terzi. «Emerge un dato clamoroso, dal mio punto di vista: su tutto il territorio nazionale è prevista l’apertura di sole otto nuove librerie, a fronte di una dinamica di chiusure spaventosa».

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Tutto questo è «amplificato dalla cancellazione, con l’ultima finanziaria, di molti sostegni alla categoria. È stata modificata la 18 app, i 500 euro ai 18enni da spendere in consumi culturali con l’unico requisito di avere compiuto la maggiore età»; legge ora legata all’Isee, con un iter burocratico deterrente. «Abbiamo avuto un ritorno infinitamente più basso rispetto alla precedente versione».

Cancellato, ancora, il bonus Franceschini, che stanziava 30 milioni di euro alle biblioteche perché acquistassero dalle librerie locali. «Di quei trenta milioni, nella nostra provincia, arrivava 1.200.000 euro ogni anno. Più che dimezzato il tax credit per le librerie, che concedeva crediti di imposta parametrati a spese per affitto e dipendenti: da 18 a 8 milioni di euro. Non è stato introdotto niente per compensare queste decurtazioni». Ciò comporta prospettive «complicate» specie per le librerie indipendenti, che, rispetto a quelle di catena, hanno le spalle meno coperte. Molte librerie, partite come indipendenti, poi si affidano alle catene, al franchising, per avere prospettive più rassicuranti. Gli editori hanno un potere economico che permette loro di sostenere le difficoltà».

La Fiera può fare da traino non solo nell’immediato? «È un format piuttosto consolidato, le librerie che partecipano hanno un ritorno che giustifica il grande lavoro che ci si spende. La Fiera è sostenuta dalle istituzioni, come Comune e Provincia, e questo è un bene. È in pieno Centro città, cade in un periodo in cui ci sono turisti, riesce ad intercettare un nutrito pubblico di lettori e non lettori. Restano le difficoltà di quando si esce da qui».

Si fa fatica, insomma, a stabilizzare l’effetto Fiera, la fidelizzazione «continua ad essere un problema». Le nuove collaborazioni, come quella con Daniele Rocchetti, presidente Acli Bergamo e già coordinatore di Molte Fedi, vuole andare nella direzione di «dare un seguito alla manifestazione, non concentrandola solo nei giorni tra fine aprile e primo maggio. Stiamo cercando di dare una maggiore continuità».

A tagliare il nastro tricolore, momento topico della cerimonia, il sindaco Gori: «Ringraziamo i librai per aver tenuto viva questa iniziativa unica nel suo genere, capace di chiamare a Bergamo autori importanti». «A Bergamo c’è una bella filiera del libro: biblioteche, editori, Premio Narrativa, Fiera dei Librai», aggiunge l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti.

«Contribuiamo alla manifestazione che non è solo cittadina, ma ha forti implicazioni anche con la Provincia», chiarisce il presidente, Pasquale Gandolfi. «Da sempre la Camera di Commercio sostiene la Fiera - fa eco il suo presidente, Carlo Mazzoleni -. Abbiamo messo a riserva ulteriori risorse per una programmazione a lungo termine. I nostri contributi saranno incrementati perché la Fiera possa evolversi sempre più».

«Molti gli incontri, molti dei quali sold out in pochissimo tempo», ricorda la direttrice artistica Ornella Bramani. Che, nella giornata inaugurale, cita in particolare la presentazione di «Imparare a vivere», con l’autore Maurizio Ferraris in dialogo con l’evoluzionista bergamasco Telmo Pievani. Al mattino, Emanuele Valentino ha parlato del suo «A passeggio nella geologia delle Alpi Orobiche e Retiche». Al pomeriggio, Giorgio Schena e Antonio Carminati con «Il respiro della miniera»; Alberto Mazzocchi, Luca Panseri, Michele Fortis con «Vincere la paura della morte»; la psicologa Maria Chiara Gritti con «La leggenda del filo d’amore». Alla sera, la nota scrittrice Lidia Ravera ha presentato il suo ultimo romanzo: «Un giorno tutto questo sarà tuo». Tra gli incontri di domenica 21 aprile, il Premio Strega Tour, passerella con i 12 semifinalisti del premio letterario più famoso d’Italia (15-20,30, Auditorium).

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