«Box Organi» inaugura con la giovane Ajossa

Sabato 18 settembre a Lallio l’organista affronta un denso programma di Canzoni tra ’800 e ’900, con due prime assolute. Con lei, Enrico Euron all’arpa celtica.

Sarà la giovane e talentuosa organista Francesca Ajossa a inaugurare, sabato 18 settembre alle ore 21, nella chiesa arcipresbiterale di Lallio, la settima edizione di «Box Organi. Suoni e parole d’autore», la rassegna di concerti tra classica, jazz e letteratura ideata e diretta da Alessandro Bottelli in collaborazione con la Parrocchia per valorizzare le felici qualità sonore del Bossi Urbani 1889.

«Il programma del concerto – illustra Bottelli –, messo a punto appositamente per l’occasione e improntato al tema generale scelto per fare da filo conduttore all’edizione 2021 della rassegna, “Dalla Canzona alla Canzone”, tratterà questa particolare forma musicale concentrandosi sulla creatività a cavallo tra Otto e Novecento».

Francesca Ajossa (classe 1999, diplomata nel 2018 al Conservatorio di Cagliari) è stata invitata in vari festival, in Italia e all’estero, eseguendo ad Amsterdam e Rotterdam il Concerto per Organo e Orchestra di F. Poulenc. Ha inoltre partecipato ai concerti che si sono tenuti a Hong Kong e Macao nel dicembre 2018 in occasione delle celebrazioni per il compleanno di Papa Francesco. Dopo essere stata ammessa alla «International Bach Academy for Organ 2015», che si è tenuta ad Amsterdam con Jacques van Oortmerssen, nello stesso anno ha vinto il II Premio al Concorso nazionale «Premio Abbado», come la più giovane tra i premiati del Concorso. Nel 2019 ha vinto il II premio alla «Ambitus International Organ Competition» ed è stata selezionata come vincitrice della «Grada van Beek-Donner Scholarship 2018-2019».

Dal 2020, dopo aver conseguito il Master in Organo all’Università «Codarts» di Rotterdam sotto la guida di Ben van Oosten, è diventata «Organ Scholar» presso la chiesa di St. Peter und Paul a Ratingen (D). Ha registrato due cd: uno dedicato alla musica per organo nella Sardegna dell’Ottocento e l’altro, «Voci di Donne», alla musica per organo delle compositrici italiane nel XX e XXI secolo. «La canzona strumentale – spiega Ajossa – nasce tra Cinque e Seicento come trasposizione di chansons vocali su strumenti polifonici (organo, clavicembalo, liuto, arpa), ma presto si evolve in libera parafrasi e diventa quindi una forma autonoma. Nonostante i vari avvicendamenti storici e stilistici, una caratteristica propria della canzona è l’inscindibile legame tra parole e musica che la contraddistingue, testimonianza di un genere che vuole portare l’attenzione non solo su un’astratta abilità musicale, ma anche sul significato e il messaggio da trasmettere».

Ricco il programma del concerto: da alcuni movimenti tratti dalla maestosa e poco frequentata Lied-Symphony op. 66 di Flor Peeters, alla Canzone del veneziano Goffredo Giarda (1886-1973), da tre brani (Canzoncina a Maria Vergine, Canzone nordica, Chant du soir) del fondamentale Marco Enrico Bossi, alla Canzone di Oreste Ravanello, debitrice di coevi modelli francesi e intinta di cecilianesimo, fino alle due novità, in prima esecuzione assoluta: la Canzon cromatica sopra «Michelle» di Irlando Danieli e Autunno di Biancamaria Furgeri, un componimento di recente fattura ispirato a «Les Feuilles Mortes».

Come consuetudine, si potranno anche ascoltare le improvvisazioni su temi di alcuni brani in programma, elaborate da uno strumento di volta in volta differente. «A fare da controcanto alla voce multicolore del Bossi Urbani 1889 a unica tastiera – conclude Bottelli –, stavolta toccherà all’arpa celtica, strumento affascinante, misterioso ed evocatore di luoghi ed epoche lontane, al di fuori del tempo, e a un vero specialista come Enrico Euron (autore di libri e metodi, ha inciso vari cd e si è esibito in circa 800 concerti in Europa, in Asia e in America del Sud. Dal 2018 è docente al Biennio di Specializzazione in arpa celtica presso il Conservatorio di Castelfranco Veneto, unico corso accademico italiano dedicato a questo strumento. Recentemente è stato nominato Direttore artistico e Responsabile didattico della Celtic Harp International Academy, unica Associazione che si occupa esclusivamente della didattica dell’arpa celtica in Italia).

Uno spazio speciale, infine, sarà dedicato al racconto «organistico», scritto da uno dei giallisti italiani più noti oggi in circolazione: Carlo Lucarelli. Il testo di Lucarelli avrà la sua prima interprete nell’attrice e cantante bergamasca Matilde Facheris.

Il concerto è dedicato al ricordo di Giacomo Pedrinelli, figura indimenticabile e ben nota in paese, nel 40° anniversario della scomparsa».

Ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti con green pass e prenotazione obbligatoria. Per informazioni: 3885863106.

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